La Liguria è un lembo di terra tra montagna e mare.

I vigneti sono definiti “eroici”. Sono eroici i viticoltori che devono usare la terra rubata con i terrazzamenti, spesso senza avere neanche una strada per raggiungerli. Devono vendemmiare a mano e trasportare le uve a spalla giù per scoscesi pendii.
I loro vigneti sono esposti alla brezza marina e producono vini con una “salinità” tutta particolare, difficilmente presente nei vini prodotti altrove. La produzione è scarsa, ma si distingue per qualità.

Le varietà più diffuse sono a bacca bianca, il vitigno più importante della Liguria è il Vermentino, mentre quello a bacca nera è il Rossese, una varietà che ricorda il Nebbiolo per il suo basso contenuto di sostanze coloranti. Se ne ottiene in particolare il Rossese di Dolceacqua.

E’ stata la prima DOC della Liguria. Indubbiamente buono deve parte del suo fascino alla sua storia. Affonda le sue radici nella cultura etrusca e greca. Ha fatto innamorare tante persone.. ad esempio Andrea Doria lo scelse come vino per caricare i sui soldati prima delle battaglie; e che dire di Napoleone che lo volle come conforto durante l’esilio a Sant’Elena?
E’ un grande vino rosso che è accarezzato dal salino del mare, ma anche dall’aria gelida delle Alpi Liguri che, spesso, fanno anche entrare il freddo dei ghiacciai alpini francesi, piemontesi, aostani.

Il risultato, in cantina, è un vino di grande struttura, di profumi inebrianti, ideale per accompagnare formaggi stagionati e carni, specie gli arrosti.
Un vino che non ha paura di invecchiare, anzi, come le belle persone… acquista fascino.
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