Era lei, la diagonale d’Oriente, aperta XIV secoli prima…
dal libro APPIA di Paolo Rumiz

Come si fa a narrare una via di 600 km che ha il suo clou tutto nel primo giorno?
dal libro APPIA di Paolo Rumiz

Ritratta nella foto la Villa dei Quintili che chiude idealmente il cammino di una dozzina di Km dentro Roma. Poco oltre comincia il territorio dei Castelli Romani.

Forse l’unico modo di raccontare è imitare Orazio che fece l’Appia a piedi e le dedicò un a satira memorabile: scrivere di taverne e notti difficili, di acciacchi e colossali mangiate, vino Falerno, zanzare e compagni ritrovati
Tutte le citazioni Provengono dal libro APPIA di Paolo Rumiz
Il viaggio a piedi di Rumiz da Roma raggiunge le zone pontine prima e sannite poi, per arrivare alla fine della strada in Puglia, a Brindisi.

Noi eravamo solo viandanti e volevamo una strada laica, italiana e tutta nostra.
Non una moda, un’invenzione del marketing, ma una direttrice indiscutibile e solitaria, scolpita nella pietra, fatta di sangue e sudore, percorsa da legionari e camionisti, apostoli e puttane, pecorai e carri armati, mercanti e carrettieri. Una linea che ci possedesse.


L’antica via romana fu una delle opere di ingegneria più strabilianti della nostra civiltà: servì ai romani per gli scambi commerciali con la Grecia e il Medio Oriente e fu anche il punto di partenza di quasi tutte le più importanti campagne militari.

Come ricorda Rumiz fu il sogno o il delirio di un cieco, Appio Claudio, il primo politico e letterato romano che si interessò dello studio della filosofia.


Due dei punti più belli e simbolici del percorso romano: il Circo di Massenzio che poteva ospitare fino a 10.000 persone e che nacque nella tenuta di una villa rustica repubblicana nel II sec a.c (oggi una famiglia di custodi apre la porta di casa e si trova davanti questo spettacolo…); e la tomba imponente ed elegante di Cecilia Metella, risalente tra il 30 e il 10 a.c e riutilizzato nel Medioevo come torre di un castello. Qui vicino si visitano le principali catacombe.
Non ci sono Commenti