
La musica dei vecchi maestri di “Dixieland”, il sassofonista Hodges, il clarinettista Bigard, il pianista Jelly Rol Morton (quello dell’incredibile scena di virtuosismi al pianoforte, della sfida a Novecento, nel grandioso film di Giuseppe Tornatore “La leggenda del pianista sull’oceano”) a New Orleans si ascolta nella “Preservation Hall”, al “Tipitina”, ai concerti tenuti nella hall e nel giardino dello storico Hotel Hilton, oppure a caso , seguendo le scie di fumo e le note delle centinaia di jazz club o anche quelle fuoriuscenti da bettole e baracche situate lungo i vicoli sul fiume.

Altri palcoscenici naturali dove la musica risuona a tutte le ore del giorno e della notte sono ovviamente le strade di New Orleans, specie Bourbon Street e Jackson Square, dove tutto l’anno si alternano band musicali, orchestre famose, jazzisti improvvisati. Col sogno di imitare o anche solo di omaggiare “Satchmo”, Louis Armstrong, nato qui in Louisiana nel 1900.




Altre facce da jazz e da musica e soprattutto da festa si incontrano a New Orleans nei giorni del Carnevale, specie durante le chiassose, allegre, colorate sfilate del Mardi Gras. Qui esce fuori tutto il repertorio musicale, folkloristico e festaiolo della città. E’ quello che il critico musicale Ben Sandmel descrive come “il Vangelo secondo New Orleans”. Godiamoci il link di “Go to the Mardi Gras”:


Qua e là legioni di artisti da strada, musicisti in erba, pesanti contrabbassi, strimpellatori vari. E sullo sfondo graffiti ispirati alla musica jazz e blues (quello riportato più sotto in verità viene da un muro di St. Louis), souvenir di ogni tipo, locali che invitano a entrare e a sedersi e a mangiare e bere sotto lo sguardo di una statuina che suona il sax. Un mondo incredibile, che affascina, che stordisce, che esiste solo qui, dove finisce il Mississippi: “Down to the Riverside”.



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