Un viaggio alla scoperta dei sapori calabresi promette esperienze “forti”.

I vini si caricano di profumi particolari e i salumi più diffusi, le soppressate e i capicolli, hanno l’inconfondibile sapore piccante peperoncino che, arriverà pure dall’America, ma qui ha trovato la sua patria d’adozione.
Mi voglio soffermare però nell’assaggio di due autentici ed esclusivi sapori calabresi: il cedro candito e i “panicelli di D’Annunzio”.

In particolare la buccia candita è ingrediente dei “panicelli di D’Annunzio” una vera chicca. Sono deliziosi e sfiziosi fagottini di uva passa avvolta in foglie di cedro insieme a pezzetti di scorza sempre di cedro.
Nell’area costiera che va da Praia a Mare a Bonifati, cresce una varietà unica di cedro, quello “diamante”, dalla forma a bottiglia, dalla scorza liscia e spessa da cui si ricavano canditi, essenze e liquori superbi.

Per la buona riuscita di questo dolce è indispensabile che l’uva sia raccolta a luna calante, in un giorno sereno e asciutto e che i grappoli utilizzati siano di uva zibibbo dal sapore dolcissimo con acini grossi. Per trasformare l’uva zibibbo in passuli si deve seguire una tradizionale, lenta e paziente lavorazione.
Negli ultimi anni la lavorazione dei panicelli ha subito un grosso calo fino al rischio d’estinzione quindi se vi capita (come è successo a me) non perdete l’occasione di un assaggio… potrebbe non ricapitare tanto presto!
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