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I grandi reportages / Il viaggio verde

Il viaggio verde: Tour del Connemara

Il destino del Connemara

Nella nostra living room aperta sul verde del Connemara progettiamo il Tour di questa regione che causa innamoramenti e un invito irresistibile al viaggio, una terra romantica in mezzo alla natura, terra di wilderness (i dubliners da cittadini vengono qui per respirarla o per imparare il gaelico) terra spesso deserta, che regala grandi e irripetibili sensazioni di libertà ma purtroppo segnata da un destino di povertà dai tempi delle scorrerie inglesi di Cromwell e con una popolazione costretta da sempre all’emigrazione (un proverbio locale dice che “Non si può mangiare il paesaggio”).

Nella nostra living room aperta sul verde del Connemara progettiamo il Tour di questa regione

Infatti si è sempre partiti dal Connemara per via delle poche città, delle poche industrie, dei pochi posti di lavoro, dei pochi frutti anche in agricoltura: i terreni pietrosi da secoli rifiutano l’aratro e i contadini si sono sempre ammazzati di fatica per far crescere patate, cavoli e rape usando le alghe dell’oceano come fertilizzante.

Un paesaggio unico

Forse per questo alcuni paesaggi commuovono più di altri e le risa degli scolari nei paesini di campagna o le bevute in serie degli anziani pescatori di salmone, sembrano un soffio leggero e importante di vita. Nel suo insieme il Connemara rapisce gli occhi per le sue coste e le sue montagne, le sue praterie fiorite di erica e fucsia e ginestre (specie a luglio, mese del nostro viaggio, i colori giallo-viola sono un vero spettacolo), i suoi stagni e le sue torbiere dove galoppano i pony. Si tratta di un paesaggio unico che raccoglie tanti ambienti dalle vette alle spiagge, dalle foreste alle paludi lacustri e che forse proprio per questo ha qualcosa in più rispetto ad altri paesaggi irlandesi.

il Connemara rapisce gli occhi per le sue coste e le sue montagne, le sue praterie fiorite
i suoi stagni e le sue torbiere dove galoppano i pony

Il Connemara via mare

L’itinerario si snoda tra costa e interno più o meno così e le soste migliori sono quelle guidate dal proprio gusto o dal proprio istinto.
Lungo la costa sud frastagliata del Connemara alcuni degli scorci più tipici dell’Irlanda e del suo mare si trovano come in una lunga e lenta sequenza filmica: venendo da Galway e programmando una serie di piccole pause c’è prima la spiaggia di Salthill con un parco acquatico con nave dei pirati e scivolone di 65 metri, poi la spiaggia di Carraroe dove se la temperatura fosse mite si potrebbe azzardare un tuffetto, poi Kilkieran Bay, Carna Bay che è un tipico villaggio col suo scenario di mille isolette, il porticciolo di Roundstone coi suoi pescatori di aragoste, la meravigliosa Dog’s Bay e sulla punta della penisola la bella e quasi mondana Clifden, centro vacanziero principale del Connemara marino, una città-mercato in miniatura famosa per i suoi tweed, i suoi pony, i suoi percorsi in bici.

sulla punta della penisola la bella e quasi mondana Clifden

Nei dintorni di Clifden si va a zonzo sempre guardando il mare, fermandosi nei pittoreschi villaggi colorati e avendo la possibilità di fotografare le più belle casette, porti e facce del viaggio. Dopo aver percorso la Sky Road (12 km panoramici, fino alla penisola di Renvyle) si rientra comodamente e lentamente a Galway vero baricentro del Connemara.

Il Connemara via terra

Il secondo giorno il Connemara si visita attraverso le sue regioni più interne, passando per la verde zona di Oughterard, principale porto di pesca sul lago, e poi facendo il periplo del Lough Corrib, un vero paesaggio dell’anima coi suoi laghetti pieni di trote e salmoni, le brughiere abitate da alci e volpi e cervi, le torbiere (la torba è un carbon fossile estratto dalle paludi e soddisfa il 20% del fabbisogno energetico dell’isola), gli spazi sconfinati dai mille colori che cambiano di continuo secondo i giochi di luce e il passaggio delle nuvole.

gli spazi sconfinati dai mille colori che cambiano di continuo secondo i giochi di luce e il passaggio delle nuvole

Il Connemara avrebbe bisogno di più tempo, ce ne rendiamo subito conto mentre il pulmino percorre i chilometri nel verde e le fermate per le foto sono tutte belle.
A metà del giro del lago scegliamo la deviazione a nord verso gli scenografici Twelve Bens e il Connemara National Park vicino Letterfrack: dal Park Centre si possono compiere tre piccole escursioni, Elliswood, di 20’, tra boschi e prati fioriti; Struffanboy, di 30’, con bei panorami e Bog Road, di circa 60’, attraverso un’area paludosa.

A metà del giro del lago scegliamo la deviazione a nord verso gli scenografici Twelve Bens
il Connemara National Park vicino Letterfrack

L’abbazia sul lago

Uscendo dal parco si visita la Kylemore Abbey, bella per la posizione vicino a un lago e a un bosco e sotto la cornice dei monti, ma dentro non ha quasi nulla. Era la residenza neogotica di una coppia di ricchi innamorati che però non riuscirono a vivervi anni felici per la prematura morte di lei. Passò poi di mano ai duchi di Manchester, famosi per i loro vizi, lussi ed eccessi, che forse la persero al gioco. Fu poi abitata da suore benedettine che in fuga dal Belgio durante la prima guerra mondiale la trasformarono in un collegio femminile per le ragazze benestanti della contea. Alcune eredi delle monache sono ancora lì, a curare i bellissimi giardini di questo pezzo nascosto d’Irlanda.

Uscendo dal parco si visita la Kylemore Abbey, bella per la posizione vicino a un lago e a un bosco

Un uomo tranquillo

Poco dopo siamo già sulla scenic route, 24 km panoramici che da Letterfrack aggirano i 12 picchi, passano per il laghetto alpestre di Lough Inagh, per il punto panoramico di Mama Cross e il fiordo di Killary Harbour. Tutto bellissimo, puro, silenzioso.
Sulla via del ritorno alla nostra Farm l’ultimo regalo di queste zone al viaggio è il paesino di Cong, ai confini tra le contee del Connemara e di Mayo, location del delizioso film “Un uomo tranquillo” dove John Wayne, smessi per una volta i panni del cow boy, interpreta un ex pugile americano che per dimenticare di aver ucciso un uomo in combattimento torna nella terra d’origine. E a Cong si ritrovano quasi intatti le atmosfere e i paesaggi sereni del film: il cottage dove si sono girati gli interni del film, il fiume che sbocca nel lago, il castello sontuoso di Ashford (oggi uno dei degli alberghi più lussuosi del paese), l’abbazia agostiniana diroccata, le casette tipiche, i muretti a secco e il magico verde d’Irlanda.

il paesino di Cong, ai confini tra le contee del Connemara e di Mayo, location del delizioso film “Un uomo tranquillo” dove John Wayne

In contrasto all’idillio di questo paesaggio a volte il Connemara in compenso “regala” solo cielo grigio, bufere di vento e mare agitato, lo stesso che vide protagonista la bella corsara Grace O’Malley, donna coraggiosissima che razziava con la sua ciurma di disgraziati le navi dirette a Galway e che fu capace di opporsi alla regina Elisabetta I.

a volte il Connemara in compenso “regala” solo cielo grigio, bufere di vento e mare agitato
la brughiera

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