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Album / Mare, mare, mare

La laguna di Marsa Matrouh

Incanto bianco e celeste

Il paesaggio costiero di Marsa Matrouh si diversifica tra lunghe e deserte spiagge bianche, bacini lagunari che riparano le stesse spiagge dall’azione erosiva delle onde e mantengono gradevole la temperatura dell’acqua fino a autunno inoltrato, tratti di costa rocciosa a strapiombo sul mare, coste selvagge e libere per chilometri e chilometri, e pur non essendo presente la barriera corallina del Mar Rosso tutto il territorio offre splendide calette mozzafiato con delle acque turchesi che non hanno nulla da invidiare a quelle dei Caraibi.

Marsa Matrouh si diversifica tra lunghe e deserte spiagge bianche

Specie da mezzogiorno alle tre del pomeriggio l’orizzonte si cristallizza, la luce diventa abbacinante e si riflette sulle piccole dune vicine e sulle placide onde lontane, la laguna davanti al villaggio turistico che avete scelto sembra sospesa in un incantesimo silenzioso e turchese. Non si muove niente, non si sente quasi niente, se non le bracciate di nuotate meravigliose. O qualche uccello che plana a pelo d’acqua.

la laguna davanti al villaggio turistico che avete scelto

Uscirete dall’acqua, vi sdraierete al sole, dopo un aperitivo o una dormitina o un po‘ di sport cercherete un altro tuffo e un altro ancora. Il mare, tra i più belli del Mediterraneo, sarà sempre lì a regalarvi una grande e libera emozione, quella di assaporare tutta la bellezza e tutta la serenità che la natura da queste parti è capace di donare ad ogni viaggiatore.

vi sdraierete al sole, dopo un aperitivo o una dormitina o un po‘ di sport

L’avamposto

La cittadina di Marsa Matrouh è l’ultimo avamposto militare prima del confine libico e per il suo mare, la sua tranquillità, la sua temperatura media di 30° e la sua ottima cucina a base di pesce e frutta delle oasi è una meta molto conosciuta e apprezzata dalla ricca borghesia egiziana, soprattutto quella proveniente dalla storica città di Alessandria, distante col suo porto, la sua fortezza, la sua biblioteca antichissima e i suoi commerci moderni soltanto tre ore.

Le migliori spiagge

Le spiagge più belle di Marsa Matrouh sono a ovest della città e nello specifico trattasi di Almaza Beach (forse la più famosa) a 38 km, Agiba Beach (l’unica adatta allo snorkeling per il suo profilo roccioso) a 20 km e Obayed (acque davvero turchesi) a 17 km.
La costa est vede invece come punti più rinomati i Bagni di Cleopatra (pare che davanti ai faraglioni si rilassasse la famosa regina) e la Layla Morad Rock dove i ragazzi egiziani si tuffano come fanno i messicani dallo sperone roccioso di Acapulco!
Difronte al Beau Site Hotel si può prendere un breve traghetto per scoprire una bellissima penisola in mezzo al mare. In più lungo il litorale c’è davvero l’imbarazzo della scelta per godersi una bella vacanza all inclusive in uno dei numerosi e lussuosi Resort a gestione italiana.

Le spiagge più belle di Marsa Matrouh

L’oasi di Siwa

Le bellezze di Marsa Matrouh non sono solo quelle in riva al mare, non sono solo il turchese inebriante o la sabbia che come farina ti scivola tra le mani. Basta una giornata di escursione per esempio per scoprire l’affascinante oasi di Siwa, con le sue case di fango e di sale mangiate dal sole, le sue palme ricche di datteri eccezionali, i frutteti di arance e albicocche, le notti stellate e silenziose, le sue dune dai colori cangianti che a seconda delle ore del giorno hanno sfumature che vanno dall’amaranto al beige, passando per l’ocra, il giallo e il bianco.

L’oasi di Siwa e le sue dune dai colori cangianti
i resti di un tempio-oracolo dedicato ad Amon il dio del Sole

A Siwa, ai bordi del Deserto Bianco, ci sono gli ultimi berberi dell’Egitto, i resti di un tempio-oracolo dedicato ad Amon il dio del Sole, e un panorama molto amato dai grandi pittori dell’800 francese (vedi gli acquerelli di Delacroix su tutti – vedi qui sotto immagine tratta da Wikimedia).

*copyright

Siwa inoltre rappresenta una Spa naturale ed un esempio unico di ecoturismo con le sue vasche di acqua sorgiva tiepide, le sabbiature bollenti e i fanghi terapeutici di terra e di sale.
E al tramonto si torna al proprio Resort, pieno di comfort, adattissimo anche a una vacanza coi bambini.

E al tramonto si torna al proprio Resort, pieno di comfort,
adattissimo anche a una vacanza coi bambini.

El Alamein

Vicino a un mare da sogno e a un deserto infinito riecheggiano storie di guerra, morte e dolorosa memoria nel sito di El Alamein. Il nome che significa in arabo “due bandiere” ha visto cadere soldati di cento bandiere e ogni nazione ha lì il suo Sacrario o monumento funebre che in un certo modo rappresenta anche la cultura dei paesi una volta in guerra: una fortezza medievale per la Germania, un monumento classico per l’Italia, una fila di lapidi come più tardi per i caduti del Vietnam seppelliti a Washington per tutti i soldati dell’alleanza inglese.
Ai 5.200 italiani morti a El Alamein “Mancò la fortuna, non il valore” secondo la storiografia ufficiale ma in realtà mancò molto di più e furono annientati da cause quali la fame e la sete, i rifornimenti ridicoli, i mezzi inadeguati, i carri armati scassati, le informazioni via radio inesistenti…
Con le truppe di Rommel in fuga e Mussolini in poltrona quei poveracci rimasero soli nel deserto a difendersi con scatole di pomodoro riempite di esplosivo contro i potenti cannoni degli inglesi. E, caso forse unico nella storia della Seconda Guerra Mondiale, dagli altoparlanti dei tank di Montgomery provenivano messaggi di ammirazione per il coraggio dei nemici…
Cosa è rimasto di tutto questo? Un porto che sta convertendo la sua economia dal petrolio al turismo, 11 km di spiagge stupende coi primi alberghi e villaggi, un museo di carri, cannoni e aerei e la memoria silenziosa e orgogliosa dei morti.

Il film dei ragazzi coraggiosi

In un bellissimo e malinconico film italiano “El Alamein, la linea del fuoco”, vincitore del David di Donatello nel 2003, si respira l’aria poetica di quei deserti e di quella disfatta vissuta dai molti soldati semplici rimasti per sempre tra quelle sabbie.
Nel caldo atroce, con il cibo e l’acqua drammaticamente razionati, i soldati capiscono pian piano il loro destino, la disillusione di ritrovarsi soli prende il posto dei sogni di gloria, ogni ragazzo sa che gli sono concessi al massimo “tre miracoli” per restare in vita e una delle immagini più belle della vita a cui aggrapparsi è la corsa liberatoria e fanciullesca verso la spiaggia, verso il mare che dà sollievo e freschezza. Guardatelo o riguardatelo questo film con Favino e Solfrizzi, ne vale la pena.

film italiano “El Alamein, la linea del fuoco”, vincitore del David di Donatello nel 2003
*copyright

Le ultime immagini di mare e tramonto sulla costa di Marsa Matrouh e di El Alamein le dedichiamo a quei ragazzi che le videro come il posto finale della loro vita.

Le ultime immagini di mare e tramonto sulla costa di Marsa Matrouh e di El Alamein le dedichiamo a quei ragazzi che le videro come il posto finale della loro vita.

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