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Viaggi Gourmet

La Slovenia, che sorpresa!

E’ stata colpa d un anno “strano” se siamo finiti in Slovenia.
Magari sarà una destinazione comune per friulani e veneti, ma lo è un po’ meno per chi viene da Roma.

Confesso, in Slovenia ci siamo andati con una scelta di quelle (si fa per dire) molto ragionate. La Slovenia per noi è il risultato di una ricerca tra gli aeroporti italiani e il volo più economico che trovammo in quel periodo.

Trieste. Auto a noleggio.
Primo errore (ci è andata bene) commesso fin dal primo chilometro di strada slovena: in questo paese per andare in autostrada ti serve una “Vignette”, vale a dire un abbonamento che deciderai tu di quale durata. Le sanzioni sono pesanti, ma per fortuna a noi è andata bene (lo abbiamo fatto con due giorni di ritardo…).

Slovenia: una vera sorpresa.
Abbiamo iniziato dalla penisola istriana. Cartelli ovunque ad annunciare una zona di produzione del Refosco (un vino), ma faccio fioretto e metto da parte, per una volta, questa mia “vocazione”.

Assaporata la grande accoglienza di questa gente di quasi-frontiera,non posso fare a meno di andare a scoprire quello che per me è sempre stato il dubbio storico in ambito radio televisivo: Capodistria. All’epoca delle prime tv private (ehm.. sto svelando i miei over 50 suonati) mi usciva sempre fuori questo canale “Capodistria” e non riuscivo a capire se fosse Italia, estero, una città o addirittura uno stato.

Potevo non andare a cena a Capodistria?
Cittadina ordinata, piacevole, non con un grande identità, ma per una serata va più che bene. Mangiamo da “Capra” in una atmosfera molto carina.

Ma Istria è anche Croazia e continuiamo il nostro tour per tutta la penisola istriana. Bel mare, ristorazione anche di un certo livello…indubbiamente una tappa interessante.

Ma torniamo in Slovenia e puntiamo diritti a Bled.
Vista in cartolina è uno spettacolo. Una cittadina caratterizzata da un lago che gli scenografi di Disneyland non avrebbero saputo disegnare meglio. Un lago dai colori spettacolari. Un blu che contrasta con il verde attorno. Un’isola al centro del lago che rende tutto molto fiabesco.

Però, se posso dire la mia, tutto “vedere ma non toccare”. Bello si, ma se siete in auto l’unica possibilità è quella di “girare intorno” alla disperata ricerca di un posto per lasciarla. Ovvio che ci sono molte soluzioni, ma non proprio adatte per chi è qui per una tappa e non per un soggiorno più lungo.

Diciamo che se è vero che “anche l’occhio vuole la sua parte”, a Bled l’occhio fa scorta di molte immagini e può str bene per qualche giorno 😊

Noi preferiamo spostarci verso il lago Bohinj. Bello da morire, con dei punti nei quali ti fermeresti a bere l’aqua che (non) vedi tanto è trasparente. Vi basti pensare che abbiamo fatto un bagno senza quai avere con noi il necessario…

Alla base del lago Bohinj c’è una cabinovia. Prendetela e andate in cima al Massiccio del Triglav. Siete in un parco nazionale bellissimo e nel quale troverete  molte cose da fare, dal fermarvi su una terrazza a vedere il lago sottostante (un panorama mozzafiato) al fare un cambio di seggiovia ed arrivare su un picco dal quale godersi lo spettacolo di funamboli aerei che volteggiano in parapendio o lanciarsi tra alberi con una “cattivissima” zip line nella quale viaggiare appesi a un cavo a 80km/orari sapendo di doversi fermare frenando sul cavo con la vostra mano (dotata di guanto in kevlar).

Strana questa zona. Non la conoscevo. La pensavo (nessuno me ne voglia) come ex-Jugoslavia e invece me la ritrovo come profondo nord Europa.
Tante cose da fare, altrettante cose da vedere. Ovunque si mangia bene, anzi, direi più che bene.

Puoi andare alle grotte di Postumia, un tantino turistiche ma interessanti. Oppure fare un salto a Lubiana, piccola affascinante capitale brulicante di locali e di gente giovane, nella quale – non potevo saltare il turno – ci siamo lasciati ipnotizzare dal Wine-menu di Movia, in una delle piazze principali di Lubiana.

Movia, per chi non lo sapesse, è un produttore Sloveno famoso per il suo approccio naturale al vino. Non intendo dilungarmi troppo, ma sappiate che se sentirete parlare di fasi lunari, ossidazione e orange wine, da queste parti potrebbe esserci Movia di mezzo…

Bella la Slovenia. In pochi chilometri ti sposti da una parte all’altra del paese.

Nessuna controindicazione. Anzi una. Se per i percorsi vi affidate a Google, lasciate fare a lui. Quando sarete a est del Massiccio del Triglav e vorrete andare ad ovest o tornare verso la zona del Collio, Google vi proporrà di fare tutto il giro, anche con passaggi di frontiera, e voi vi direte, ma perché non tagliare in mezzo?

Noi abbiamo “tagliato in mezzo”. Una cinquantina di chilometri di stradine tortuose facendo slalom tra ciclisti a 180 pulsazioni/minuto e camminatori vari. Un percorso indubbiamente bello, ma non per 50 Km.

Dimenticato, se siete anche voi dei “Wine-addicted”, al ritorno non fate tappe intermedie e puntate diritto verso l’aeroporto di Ronchi dei Legionari. Passerete nella zona del Collio e lì, come sapete, c’è il “richiamo delle sirene” e il rischio è che vi perdiate in vigne e cantine e che la vostra estate non finisca più…

Maurizio Gabriele
www.bordolese.it

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