Un destino diverso
Ci sono tre città europee che non troveremo mai nelle classifiche dei luoghi più visitati e più affascinanti del nostro vecchio e amato continente, tutt’al più le potremo identificare come dei minuscoli paradisi fiscali e come degli ameni luoghi situati in mezzo a verdi boschi, gole e montagne. La loro vita è ordinata e pulita, quando non vengono solo scambiate per un grande emporio, i loro cieli sono limpidissimi, i loro centri storici ospitano musei, chiese e castelli e i loro dintorni permettono bellissime passeggiate. E’ chiaro però che Roma, Parigi, Londra, Istanbul, Lisbona, Vienna, Atene e compagnia bella hanno una storia e un destino diverso, un carattere cosmopolita ed elitario e non così raccolto e provinciale.

Ma quali sono le capitali più piccole ubicate proprio nel cuore dell’Europa? Facciamo un giochino ad eliminazione diretta: togliamo di mezzo la città stato più religiosa, quella del Vaticano, la città stato più mondana, quindi la Montecarlo degli yacht e dei casinò, la città stato che sa di Africa e colonia inglese, cioè Gibilterra, non consideriamo neppure le due capitali delle isole del sud del Mediterraneo, ovvero La Valletta a Marta e Nicosia a Cipro, perché la loro dimensione marina le fa appunto considerare più isole che città. E “scartiamo” per motivi diciamo così di familiarità il nostro piccolo tesoro di San Marino che comunque rappresenta con la sua rocca panoramica lo stato sovrano e la repubblica costituzionale più antica del mondo. Cosa resta sull’atlante geopolitico dell’Europa? Tre staterelli, tutti incastrati tra nazioni più grandi: il Liechtenstein, Andorra e Lussemburgo.

Vaduz, seimila abitanti in un villaggio di montagna
La capitale del Principato del Liechtenstein sorge lungo il Reno, tra Svizzera e Austria. E’ pacifista e cattolica e per quanto piccola detiene alcuni record: il più basso debito estero del mondo, numerosi francobolli da collezioni, 50.000 società più o meno fantasma attirate dai vantaggi fiscali, l’ultimo residuo del Sacro Romano Impero e, in rapporto all’estensione minima del territorio, uno dei maggiori paesi produttori di vino rosso.
Da un punto di vista turistico sono attraenti i castelli e i campanili, il centro storico medievale, i musei che raccontano la cultura e la storia del Principato, la Galleria d’arte con protagonista indiscusso Rubens, la Cattedrale neogotica di San Florin, la rinascimentale Rotes Haus col tipico tetto a gradoni ma forse a richiamare di più i popoli vicini sono soprattutto gli scorci alpini e gli sport invernali.

Tutto è ossessivamente ordinato, lindo e pulito come la vicina Svizzera con cui il Liechtenstein è legato per quanto riguarda la moneta, le poste, le dogane, la politica estera, la neutralità militare.
La Vella, il paradiso fiscale tra le vette dei Pirenei
Gli abitanti sono in questo caso una manciata in più, arrivano circa a 25.000 e si trovano nella capitale più alta d’Europa, a 1.000 slm. Andorra è un curioso esempio di micro-stato, schiacciato in gole e valli tra il confine francese e quello spagnolo, di lingua e costumi catalani ed è una nazione di cui si sente parlare durante le grandi corse ciclistiche a tappe come il Tour e la Vuelta perché i tornanti e i picchi da scalare sono davvero impressionanti. Oppure se ne parla come un piccolo paradiso fiscale: fare la spesa a La Vella di alcool, sigarette e articoli di elettronica è davvero conveniente e spesso una gita tra i Pirenei orientali per molti turisti di passaggio ha proprio questo scopo.
Me lo ricordo benissimo il mio unico passaggio ad Andorra, nel viaggio che mi portava in Spagna con gli amici del liceo. Una deviazione voluta, per curiosità, per quella febbre di nuovo e di insolito che ogni tanto prende i viaggiatori quando hanno tanto tempo a disposizione. Nessuna autostrada quella volta ma la scelta delle lente vie tra le montagne, la macchina caricata di ogni ben di dio e via verso la Spagna più famosa. La serata passata nel Barri Antic e nella Place de Poble tra shopping, locali, giovani e caffè fu molto simpatica, un viatico di quello che sarebbe accaduto dopo. Rilassante il bagno alle famose Terme e splendide le poche passeggiate compiute in quota.


Ricca e nobile, Lussemburgo
Ed eccoci infine nell’unico Granducato esistente ancora al mondo, quello di Lussemburgo. Più popolata la sua capitale rispetto alle altre, parliamo di circa 130.000 abitanti, sicuramente una delle città più ricche e benestanti d’Europa, piena di banche, di negozi di lusso e di istituzioni politiche. Quando francesi, belgi e tedeschi arrivano da queste parti lo fanno per un motivo anche pratico: da Città del Lussemburgo si possono prendere aerei più economici per il resto del mondo.

Arroccata sulla possente roccia del Bock che sprofonda nella gola del fiume Alzette Lussemburgo fu per molti secoli una fortezza imprendibile ma oggi la gloria militare è stata nettamente superata da quella finanziaria che ha trasformato lo staterello nel cuore economico della Comunità Europea.
Altissima la densità di banche e finanziarie e anche quella di istituzioni come la Corte di Giustizia, la Corte dei Conti e la Banca europea per gli investimenti. Il denaro circola a fiumi, le villette hanno giardini curatissimi, i palazzi nobili del centro sono diventati le residenze di moderni uomini d’affari o di personalità politiche, la Grand Rue è sempre affollata di macchine e turisti, i ristoranti hanno un’ottima tradizione. Amplificato il pregio già evidente di Andorra e Liechtenstein perché il benessere è alto e le tasse sono poche, mentre si comprano a ottimi prezzi benzina, tabacchi, griffes di moda e liquori.
Ogni albergone ha come minimo una spa, una piscina, un parco, un campo da tennis, un raffinato bistrot a fianco (il piatto tipico è la carne affumicata di maiale condita da panna, fave e patate), insomma la vita qui si trascorre volentieri.
Mezza giornata e Lussemburgo è visitata: foto alla cattedrale di Notre Dame, al Palazzo del Granduca, all’affascinante Ponte di pietra Alophe, una camminata nel verde di Petrusse Park e se si ha tempo escursione al castello delle favole di Vianden.


Oltre ai palazzi del potere finanziario e alle residenze eleganti il resto del paese regala anche inaspettati paesaggi naturali che vanno dai campi di fieno alle distese di neve, a seconda delle stagioni. Una vacanza a Lussemburgo permette insomma di penetrare la vita di una piccola e fortunata provincia europea.


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