Il Reno racconta
La purezza delle montagne e il passaggio per le città d’arte, le storie di principi e principesse, le leggende sull’oro dei Nibelunghi. L’epopea del viaggio sui battelli e la fatica quotidiana delle chiatte, le sponde fertili che permettono buone coltivazioni agricole a dispetto dei climi rigidi, i profili turriti dei castelli, a volte rifugi da favola, altre volte guardiani di un territorio. E risalendo nel suo corso ecco le città universitarie e poi le città industriali e poi le ciminiere e le fabbriche della Ruhr, della Germania più opulenta. Fino a sfociare nel Mare del nord, dopo aver attraversato le campagne dei Paesi Bassi.

Sei nazioni sono quelle dove scorre il fiume, la Svizzera dove nasce, i brevi passaggi per Liechtenstein ed Austria, il nastro d’acqua che corre sul confine franco-tedesco all’altezza della bella Strasburgo, situata nel cuore della regione economica più importante d’Europa e forse per questo scelta simbolicamente come sede del Parlamento Europeo.
Poi la Germania dove il fiume si allarga e diventa spettacolare, tra verdi valli, vigneti, romantici paesini e castelli scenografici messi là sulle rocche a stupire, come quinte teatrali, come cartoline del passato medievale. Infine l’Olanda dove il lungo fiume diventa anche grande, si allarga al massimo e si dirama in vari affluenti che si perdono tra campi e canali, coltivazioni di tulipani e tanti mulini a vento.
Dalle sorgenti alla Francia
Il Reno nasce da due principali corsi d’acqua tributari iniziali: il Reno anteriore che sgorga dal Lago Toma vicino al passo dell’OberAlp e il Reno posteriore che nasce dai ghiacciai dell’Adula sui Monti Grigioni, al confine meridionale col Canton Ticino per poi scorrere in una natura selvaggia nelle gole della Ruinalta, abitate dai cervi. Nel sanatorio fra i boschi della vicina Davos sui Grigioni Thomas Mann ambientò il suo principale romanzo, “La montagna incantata”.

L’incontro delle acque avviene nella placida isola di Reichenau, sul BodenSee, dove si uniscono anche le acque dell’AlpenRhein per formare un fiume che ben 1326 km dopo sfocerà nel Mare del Nord. Questo ultimo affluente alpino segna la frontiera col piccolo Liechtenstein, lambisce Vaduz, la sua “capitale” e il confine austriaco e si getta nel Lago di Costanza (chiamato appunto BodenSee dai paesi di lingua tedesca), un piccolo paradiso delle vacanze col suo clima dolce, i suoi villaggi, i suoi orti, i suoi giardini fioriti e le gite in barca a vela. Un luogo amatissimo anche da Hermann Hesse e dai giovani viandanti protagonisti dei suoi primi racconti.

Uscendo da qui il fiume si unisce poi all’Aar per bagnare le sponde della prima grande città che il Reno incontra, la svizzera Basilea.
Basilea è una bella città, luogo storico e culturale, avendo vissuto da queste parti intellettuali come Hermann Hesse e Friedrich Nietzsce. Hesse vi scrisse il “Peter Camenzind” incantato dalle montagne svizzere e “Il Lupo della steppa”, l’antieroe in contrasto con la società borghese dominante.
Si visitano il suo duomo gotico e i suoi musei, la Città Vecchia che sorge su una grande ansa del fiume, si passeggia sui ponti e la sera si finisce in qualche taverna frequentata dai numerosi studenti dell’Università.
Superata Basilea il corso del Reno divide Francia e Germania fino a raggiungere Strasburgo, il capoluogo dell’Alsazia e cuore dell’Europa politica. Sono molto pittoreschi i canali che circondano la Città Vecchia, i vari ponti coperti, le torri di guardia medievali, semplicemente grandiosa invece la Cattedrale di Notre Dame.
Con Basilea e Strasburgo il Reno permette un affascinante viaggio nella storia europea.

(Cartoline da Basilea e Strasburgo e relativi scorci sul Reno)


L’entrata in Germania
Il Reno scorre in una larga vallata prima di entrare definitivamente in territorio tedesco, vicino a Karlsruhe. La principale città toccata dal fiume in questa parte del viaggio è Mannheim, che non è indimenticabile e che risulta essere piuttosto un pretesto per deviare a visitare la meravigliosa Heidelberg che si sviluppa tra dolci colline e boschi di mirtilli (ecco il significato del suo nome) sulle sponde di un affluente del Reno, il Neckar.
Heidelberg è uno dei punti più belli della Strada Romantica, quella parte di Germania che regala poesia tra antiche città, castelli, ponti e tramonti sul fiume appunto.
Una vera cartolina sono gli scorci dal Sentiero dei Filosofi, percorso dai numerosi studenti, dai turisti e dagli innamorati (per chi ne volesse approfondire la conoscenza di Heidelberg ne abbiamo diffusamente parlato in un pezzo nel Topic “Metropolis” di “Il grillo viaggiante”).
Vale davvero la pena passarci almeno una notte e rimanere a guardare estasiati le piazze illuminate, la silhouette del castello tra gli alberi, il magico ponte in pietra.
Forse sono di parte perché durante l’Erasmus ci ho vissuto quasi un anno ma nei miei ricordi è la cittadina più bella di tutta la Germania. E lungo il fiume ho passato bellissime giornate.

Tra Mainz e Koblenz
Di sicuro si tratta della parte di viaggio più emozionante sul fiume, il viaggio che tocca i castelli medievali più belli, le leggende dei Nibelunghi e della Lorelei, l’ondina del fiume. Il viaggio che chiama alle pause nei piccoli paesi, circondati da un paesaggio dolce, dai vigneti più famosi di Germania. Il viaggio che si può compiere in larghi tratti sui lenti battelli, sulle chiatte come i viandanti, sulle biciclette che seguono chilometri di piste e di sponde tra gli alberi e il verde, le cantine e le abbazie. Il viaggio cantato da poeti come Goethe e come Heine.
Magonza è dove comincia il fluire più romantico del Reno, la porta di ingresso di quella che è definita la Valle o Gola del Reno, salvaguardata dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La città è antica come la sua Università, come il suo Duomo con ben sei torri, come il Museo di Gutenberg dove si ripercorre l’invenzione della stampa, con sale dedicate alla prima Bibbia come alle tecniche di rilegatura e all’esposizione dei primi torchi.
Ma il vero spirito di Magonza è nelle sue piazze accoglienti coi bar e la luce del Reno, nei suoi chiostri silenziosi, nelle numerose case a graticcio che permettono un salto nel tempo.

Vicino a Magonza ecco due paesini che si guardano dalle due sponde opposte del fiume, Bingen e Rudesheim. Entrambi ti conquistano per l’aria semplice e le vie tipiche del centro storico e per le scene con protagonista il fiume. Dal primo si vede la torre su un isolotto, dal secondo si conquistano coi propri passi i ruderi di una suggestiva fortezza, di una abbazia tra i vigneti e le cantine di uno dei vicoli più allegri e musicali del Reno: la Dosselgasse.
Sempre in questo paesaggio si ammirano due castelli, il Burg Rheinstein sistemato come una fedele sentinella su uno sperone roccioso, e il Burg Reichenstein che oltre a delle belle sale dedicate alle armi, alla caccia e alla musica ospita un hotel, un ristorante e un museo.
Si può senz’altro scendere dal battello o dalla bicicletta in questa zona e dormire una notte, anche a Oberwesel o Bacharach: ci sarà sempre un’atmosfera accogliente, ispirata, quella quiete provocata dalle acque del fiume o di una fontana, quella bella vista dei vigneti a fare da cornice.
E ci si può preparare qui alla vista della rocca della Lorelei, che ti aspetta appena la mattina seguente.

(continua…)
Non ci sono Commenti