Ah, il Marsala, quello per sfumare le scaloppine.
Si, quello all’uovo…
Vi prego, o meglio mi raccomando: non vi fate sentire da nessuno degli attuali produttori di Marsala, quei produttori che stanno facendo una fatica immensa a scrollarsi di dosso lo scempio fatto negli anni precedenti su questo vino.
Mai come per il Marsala l’approccio negli anni scorsi è stato a dir poco devastante. Ma, vino a parte, se c’è un posto della Sicilia nel quale tornerei 100 volte quel posto è Marsala.
Un luogo essenziale, caldo, vero.
Un posto nel quale ho mangiato i migliori crudi di pesce di sempre. Ovunque.
Un luogo che mi affascina sempre per la sua semplicità, e che quando mi stanca mi permette di ricaricare le batterie dedicandomi uno scenario mozzafiato come il tramonto sulle Saline o una passeggiata sull’isola fenicia di Mozia.
Ma non si può parlare di Marsala senza parlare di affascinanti storie che hanno il vino come protagonista. Sono stati gli inglesi a rendersi conto delle potenzialità di questo vino. Ma per trasportarlo, serviva una “aggiunta” di alcool, la cosiddetta “fortificazione”. Un vino talmente apprezzato dagli inglesi da vederne il predominio in questa terra nella produzione di Marsala.
Ma la cosa più affasciante del Marsala è la produzione con il metodo Perpetuo, una parola che associo a “tradizione”. Un vino che vino messo in botti enormi e lasciato ad invecchiare per decenni. Un sistema che prevede l’inserimento di vino nuovo quando se ne estrae di vecchio.
Marsala non è solo una parola.
Dolce o secco. Bianco o “Ruby”.
A temperatura o freddo. Per accompagnare sapori forti come quello della bottarga o sapori dolci come uno strepitoso cioccolato di Modica.
Marsala vive adesso una seconda giovinezza. Una fase nella quale giovani produttori di antiche cantine stanno cercando di scrollarsi di dosso i danni fatti da chi ha messo sugli scaffali il “marsala all’uovo”.
Un vino strepitoso. Un vino a volte difficile ma che merita attenzione, come merita attenzione questa parte di Sicilia. Un vino al quale è legata anche un pezzo della storia di Italia: si dice che lo sbarco dei Mille fu aiutato dal fatto che le navi di Garibaldi non fossero state prese a cannonate nella preoccupazione che trasportassero Marsala invece che garibaldini …
Veniteci a Marsala. Fatevi una passeggiata nella città. Poi pianificate una visita in cantina per assaporare le mille forme del Marsala e l’ospitalità di Francesco Intorcia o per avvicinarvi alla grande tradizione di Marco De Bartoli e di Giuseppina “Gipy” De Bartoli.
Ma se siete Wine-addicted, ricordatevi che dietro l’angolo ci sono anche le cantine di Donnafugata. Una immersione nel colore e in una bottaia che vi lascerà a bocca aperta.
Tutto questo a Marsala?
Si. Non volevo crederci, ma poi ci sono andato e ho toccato con mano. E sono pronto a scommettere qualunque cosa che anche voi ne possiate rimanere estasiati.
Maurizio Gabriele
www.bordolese.it
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