Siviglia, una Pasqua unica

La settimana Santa a Siviglia si celebra in un modo assolutamente intenso, fin dal lontano Medioevo. La città andalusa diventa un teatro di passioni che ha davvero pochi paragoni nel mondo cristiano.
I simboli più famosi della Semana Santa sono i Nazarenos, gli incappucciati che camminano spesso scalzi portando lunghe candele e suonando pesanti tamburi, i costumi eleganti e neri usati dalle donne, i canti malinconici, le notti di festa e di veglia.
Sfilano per le strade tra nuvole di incenso statue nude di Cristi flagellati e statue ricche di Madonne addobbate, simboli che a volte ricordano le tradizioni gitane della regione. La folla di Siviglia segue le processioni delle varie corporazioni di arti e mestieri con grande commozione e intensità, per sfociare poi nell’allegria della Feria de Abril quando le preghiere vengono sostituite dalle bevute, dalla sensualità e dal flamenco. La religione e la spiritualità e poi la Fiesta.
In Catalogna a Pasqua si mangia una torta di cioccolata con delle piume e le immagini di qualche personaggio delle fiabe che la decorano.
Il nido di Karpathos

In fondo al Dodecanneso c’è un’isola selvaggia, col mare tra i più belli dell’Egeo. In cima all’isola c’è un paesino isolato tra le montagne, coi panorami tra i più romantici del grande mare greco.
Karpathos l’isola, Olympos il villaggio, che si raggiunge alla fine di una strada di drammatica bellezza: alta sulle spiagge, alta tra i pini, alta sulle campagne.
Durante la Pasqua le donne di Olympos cuociono il pane negli ultimi forni all’aperto, lo conservano nei mulini diroccati, organizzano banchetti con le carni e le verdure locali, sfoggiamo costumi colorati e preziosi monili, intonano i canti bizantini e seguono il pope nelle processioni sull’abisso del blu. Il paesaggio è nudo, scabro, solenne, adattissimo a rappresentare la passione di Cristo.
Gli abitanti dell’isola spendono per queste giorni piccole fortune, perché la festa, il vino, i balli e i cibi non devono mancare mai, perché tornano i parenti emigrati in America e vanno accolti come il figliol prodigo. Così si sacrificano gli agnelli, si esibiscono le icone, si imbandiscono le tavole, si fa su e giù dai mulini e dalle cantine per prendere il pane e il vino, si preparano le zuppe a base di interiora e i dolcetti con frutta secca e miele.
Il sabato notte nelle chiese di Olympos e di tutta la Grecia si spengono tutte le candele tranne una, che rappresenta il Cristo che sta per risorgere. Da quella poi si riaccendono tutte le altre. E poi sui monti o sulle baie sorvegliate un tempo dagli dèi si balla il sirtaki tutti insieme fino a notte fonda.
Più rumorosa l’usanza degli abitanti di Corfù che buttano in strada pentole e padelle di terracotta per dare il benvenuto alla primavera.
Al Santo Sepolcro

Tra le celebrazioni più sentite al mondo non possono mancare i pellegrinaggi al santo Sepolcro di Gerusalemme. Ma se per i cristiani la Pasqua significa la passione e la resurrezione di Cristo, il termine
Pasqua in ebraico significa “passaggio” ed è la festa che celebra la liberazione degli ebrei dall’Egitto grazie a Mosè e il loro passaggio alla Terra Promessa.
I fedeli ripercorrono le tappe della Via Crucis mentre a tavola si consuma il pane azzimo e si usano stoviglie speciali e nuove per l’occasione.

Tradizioni russe e dell’Est
In Russia si festeggia la Pasqua ortodossa in famiglia, omaggiando i defunti con un pasto a base di carne, pesce, funghi e pane lievitato all’uovo. Spesso in un modo un po’ macabro, sul luogo della loro tomba… In alcune regioni si bruciano pupazzi di paglia e rami secchi, simboleggianti la morte. In tutto il paese si donano uova dipinte a mano, insieme a tre baci e tre abbracci. La messa più seguita è quella del sabato notte a Sagorsk, officiate dal Pope più importante di Russia.
Un omaggio (specie in questa dolorosa Pasqua ucraina del 2022…) va fatto alla tradizione delle grandi uova dipinte a Kiev, Leopoli e nel resto del paese appena ferito: l’uovo qui come altrove rappresenta un simbolo ancestrale di rinascita e fertilità ma si distingue per delle decorazioni in stile batik e stampate con la cera che portano impresse i desideri, i ringraziamenti e le preghiere di chi lo ha realizzato. Un vero capolavoro di arte slava.
In Polonia presenti in varie manifestazioni le maschere del diavolo e il lunedì dell’angelo tanti gavettoni ricordano il battesimo cristiano di una nazione tra le più religiose. Lotte d’acqua anche in Ungheria e Repubblica Ceca, a ricordare riti di rinascita e fertilità.
Tante uova decorate con bellissimi merletti e cera d’api nella Pasqua slovena, dove si prepara anche la putizza, un famoso dolce che arriva a prevedere quasi 80 diversi ripieni! In Croazia la ricca colazione pasquale viene prima benedetta in chiesa dove si arriva con corone di palme e rami d’ulivo. In Romania invece si porta un gallo bianco in chiesa, insieme ai dolci per i defunti e i poveri e le candele accese. Tutti indossano abiti nuovi e a tavola si mangia l’agnello e una torta fatta col suo fegato… In Bulgaria va in scena la lotta con le uova e le stesse si dipingono di rosso in ricordo del sacrificio di Cristo (stessa usanza presente in Russia) e perché portano in questo modo fortuna e salute fino all’anno successivo.

Riti, addobbi e delizie nel Nord Europa
Il tema del fuoco che allontana la morte ritorna in Germania, le ceneri di rami e paglia vengono poi sparse negli orti come rito propiziatorio per favorire grandi raccolti. Dentro le case numerosi gli addobbi a base di uova e coniglietti e in Selva Nera i cortei con le maschere infernali. In tutto il paese il giovedì si mangia una torta con sette erbe, poi si dipingono le uova e la Domenica si organizza la caccia al tesoro in parchi e giardini per scovare il coniglietto di pezza che le contiene.
In Austria, specie in Carinzia, si benedicono salumi e uova e dolci prima di metterli a tavola, avvolgendoli in tovaglie di lino con ricami e motivi religiosi e dal significato protettivo. In Svizzera curiose sono le lotte tra uova sode, vengono fatte sbattere in piazza le une alle altre e la più dura è quella che vince il palio.
In Belgio i maestri del cioccolato si sfidano a preparare le uova più gustose ed esteticamente più belle e nei negozi e nelle gallerie più eleganti di Bruxelles la cioccolata va in scena, in forme eleganti e golose.
In Francia le campane restano mute fino alla domenica di Pasqua ma con Cristo che risorge torna l’allegria e nelle famiglie i bambini cercano le uova nascoste in casa. La leggenda narra che le campane volino fino dal papa a Roma per portare nel volo di ritorno le uova ai più piccoli.
In Svezia e in Finlandia prevale il concetto folkloristico della Pasqua, le bambine usano mascherarsi da streghe e distribuiscono letterine o disegni in cambio di dolciumi, a Helsinki il preferito è il Mammi, il budino di segale, mentre a Stoccolma le case si adornano di ramoscelli di betulla per accelerare l’arrivo della bella stagione. L’usanza delle lettere torna in Danimarca dove esse presentano tante decorazioni. Le case dei danesi si riempiono di addobbi, candele e tovaglie gialle, i bambini ricevono in dono coniglietti di cioccolata e gli adulti si attaccano a una birra speciale prodotta solo per questa festa. In Norvegia tra una sciata e l’altra si gustano tanti dolci ed enormi uova di cioccolato e si leggono romanzi gialli davanti al camino. Un po’ in generale nei boschi scandinavi si accendono falò per allontanare le streghe, gli elfi, gli spiriti e gli abitanti magici. In Olanda si preparano dei panetti ripieni di uvetta, si decorano le case con corone di fiori gialli e si appendono agli alberi le uova dipinte.
Dolcetti simili in Inghilterra quando la Pasqua rivela la generosità del popolo tra offerte ai bisognosi e assistenza agli anziani. Gli inglesi hanno anche l’usanza beneaugurante di sfiorarsi con dei rami di salice e di organizzare le cacce al tesoro delle uova di cioccolata nelle aiuole dei parchi.
Mentre gli scozzesi collegandosi a riti celtici salutano l’arrivo della Primavera con grandi falò sulle highlands e gli irlandesi il venerdì santo sospendono in tutti pub dell’isola verde le bevute di birra e sidro. In qualche contea sperduta il giorno di Pasqua si seppelliscono le aringhe a simboleggiare la fine della Quaresima e la possibilità di tornare a mangiare la carne!


La Festa in America Latina
Famosa e drammatica la Via Crucis che si inscena in una borgata del D.F, la capitale messicana. Gli attori sono bravissimi e realistici, mentre nei paesini polverosi del paese, come in altri di Argentina e Uruguay, si organizzano i pali della cuccagna, rappresentata dai dolci che cadono a terra dai recipienti di terracotta rotti con un bastone dai bambini bendati. Di tutto altro tipo i festeggiamenti a Cancun e a Miam i degli studenti dei college americani che proprio a Pasqua cominciano i loro scatenati Spring Break tra bevute colossali, sesso facile e follie varie.
A Santo Domingo numerosi i cortei in costumi d’epoca e le processioni verso i santuari, in primis quello dove piantò una croce Cristoforo Colombo. Il cibo preferito è l’Habichuelas, un intruglio di fagioli rossi, patate dolci, spezie, cocco e uvetta.
In Brasile grandi processioni sulle spiagge di Rio e Bahia.
Ma forse l’oscar della Pasqua più tipica e sentita del Sudamerica va alla città boliviana di Oruro, persa tra le Ande e i deserti di sale, dove nei giorni di festa si tirano fuori le diabladas, le maschere colorate, sgargianti e paurose che riproducono le fattezze del diavolo. Come a ricordsre il peccato e a esorcizzare il male.

E c’è chi fa trekking
Dalle Seychelles arriva una notizia particolarmente curiosa e particolare: il Venerdì Santo molti fedeli si impegnano in un lungo percorso di trekking nella foresta, come atto di sacrificio personale, salendo sulla cima di Trois Frères, la montagna rocciosa di granito che si affaccia sulla capitale Victoria, sull’isola di Mahé.

Più lontano
La tradizione del coniglio di cioccolato è arrivata sulle tavole australiane mentre nelle isole Hawaii si organizzano cacce all’uovo nelle piantagioni perché i nativi credevano che il mondo fosse un grande uovo e il sole il suo tuorlo.
La caccia all’uovo diventa subacquea nelle acque di Key West in Florida. Le uova dipinte vengono fatte rotolare (usanza dell’Egg Roll) da un cucchiaio nel giardino della Casa Bianca di Washington in una divertente gara di velocità che assegna ai vincitori uova autografate dal presidente Usa.
Nelle Filippine si rinnovano le tradizioni delle uova dipinte e dei coniglietti di cioccolata e – usanza un po’ strana – i genitori sollevano i bambini per il capo, per farli crescere in altezza!! In un atto di dolore e penitenza i fedeli della cittadina di Paombong si tormentano fronte e viso con corone di filo spinato. Dolore atroce coi chiodi piantati nelle mani nelle rievocazioni della morte di Cristo a San Pedro Cutud.
A metà aprile in Thailandia si celebra più che altro il Capodanno buddhista, anche qui con lotte acquatiche e lavaggio simbolico delle statue del Buddha.

Insomma tra i simboli della pace (il ramoscello l’ulivo, la palma, la colomba), del sacrificio (l’agnello, il sangue di cristo), della vita e della nascita (ecco il simbolo dell’uovo a ogni latitudine), della rinascita (ecco l’attesa della primavera, ecco il suono delle campane) tutto il mondo prega, festeggia, si raccoglie, si diverte, si trasforma.
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