Che passi il segno della piena,
(testo tratto da “Baci da Pompei” di Francesco De Gregori)
su questo cuore e su questa schiena,
e si addormentino gli amanti all’ombra del vulcano. Possa bruciare sempre la tua mano, nella mia mano.
E consumarsi il mio destino col tuo destino.
E questa pioggia ritorni vino.
E questa cenere diventi vino.

E non fu lei che disse Ancora.
E non fu lui che disse.
E non fu lei che disse Ancora.
E non fu lui che disse Ora.


Il meraviglioso affresco della Sala del Triclinio nella Villa dei Misteri: probabilmente voluti da Livia, la moglie dell’Imperatore Augusto 2000 anni fa, rappresentano le fasi di preparazione di una sposa al suo matrimonio o secondo altre ipotesi l’iniziazione di una giovane ai riti misterici di Dionisio. Ancora oggi tutti noi restiamo incantati dall’espressività dei visi, dalla rappresentazione dei gesti, dall’accuratezza dei panneggi, tutto sullo sfondo del celebre colore rosso pompeiano.

Mitoraj a Pompei: la mostra postuma di statue in bronzo dell’artista polacco è stata una suggestione nella suggestione e ha reso indimenticabile per mesi la visita dei più famosi scavi archeologici italiani.

E se le prime pizze margherita fossero state servite in queste taverne?
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