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Mare, mare, mare

Staccare la spina a Marsa Alam

La costa del silenzio

Pochi, pochissimi rumori a Marsa Alam. Un altro di quei “non luoghi” che gli egiziani hanno abilmente, velocemente e incredibilmente trasformato in un polo turistico di prim’ordine. Solo che il turismo è confinato nei Villaggi turistici italiani e nei Resort internazionali perché dall’aeroporto di Marsa Alam soprattutto la strada che va verso sud non incontra davvero nulla, fino al mercato dei cammelli di El Shalatin, fino ai confini col Sudan.
Nei miei numerosi viaggi per lavoro mi ha colpito sempre il vuoto della immensa fascia costiera: le dune del deserto, i pochi arbusti, all’orizzonte opposto delle montagne di pietra, ovunque la sabbia, il sole a picco su piccoli avamposti militari e su città-mercato (?) di frontiera, infine la striscia azzurra di un mare incantevole, pulito, selvaggio. A rinfrescare e a rilassare i corpi e le menti. A spalancare gli occhi sui fondali abitati ancora da cento specie di pesci e coralli coloratissimi.

Marsa alam un mare incantevole, pulito, selvaggio

Datemi un Resort

Il vuoto affascina certamente, il deserto chiama, il mare chiama ancora di più quando arriva in mezzo a giornate bollenti, a itinerari a quaranta gradi, al vento che soffia caldo. La cosa più bella che si può fare a Marsa Alam è noleggiare una jeep e andare a cercarsi il proprio angolo di paradiso, dove una laguna si apre improvvisa, dove un Blue Hole ti aspetta misterioso, dove il reef è ancora intatto e spettacolare, dove nuotano i delfini, o le razze, o le tartarughe o (attenzione…) i barracuda giganti all’inseguimento dei pesci napoleone e dei famosi pesce pagliaccio.
Lingue di sabbia, giochi di maree, la luce che cambia colore all’infinito turchese che ti si apre davanti. Il sale addosso, il vento addosso, il sole fortissimo, i tuffi che seguono altri tuffi. La vacanza è questa per tutti, più o meno. Con la variante lussuosa dei Resort, oasi splendide e organizzate e divertenti in riva al mare più bello, con le architetture che ricordano lo stile nubiano, le giornate piene di eventi, la compagnia di altri turisti. C’è l’imbarazzo della scelta tra i villaggi gestiti dai Tour Operator italiani, in fondo si assomigliano tutti, scegliete seguendo l’istinto, il vostro senso estetico e i consigli di un buon agente di viaggio.

Con la variante lussuosa dei Resort, oasi splendide e organizzate e divertenti in riva al mare più bello
C’è l’imbarazzo della scelta tra i villaggi gestiti dai Tour Operator italiani

La bellezza dei Resort è raccontata allo stesso modo dalle ore placide passate in riva a un mare da sogno, magari alternate a momenti di animazione e di sport. I giardini sono sempre curati d’altronde gli arabi sono stati sempre dei maestri a canalizzare, irrigare, rendere fertili i loro aridi terreni. Rispetto ai primi viaggi di una ventina d’anni fa ho ritrovato ultimamente mille palme e fiori e aiuole: un capolavoro della natura guidata dal genio umano, per davvero!
Un po’ ovunque sulla riviera di Marsa Alam i Resort sono delle macchie rosse o ocra in mezzo al deserto, la percezione complessiva è quella di un villaggio in armonia col suo territorio totalmente nudo e luminoso, una piccola oasi spalancata sull’azzurro.
Sarà facile abituarsi ai ritmi di Marsa Alam, le vostre vacanze passeranno tra momenti di relax, golose pause gastronomiche, tornei sportivi, spettacoli, escursioni verso villaggi beduini per gustare un the o una focaccia o una cena al tramonto, oppure su dromedari, quad, barche, per esplorare in tanti modi diversi la vastità della terra e del mare dell’Egitto costiero.
Gli amanti della storia e dell’arte arriveranno fino a Luxor ma servono almeno 12 ore di viaggio tra andata e ritorno per effettuare la visita dei templi e il pranzo sul fiume nelle restanti 7/8 ore di gita.

Sarà facile abituarsi ai ritmi di Marsa Alam, le vostre vacanze passeranno tra momenti di relax, golose pause gastronomiche, tornei sportivi, spettacoli, escursioni

Il mondo sotto

Fino a che arriva il momento forse più atteso, quello dell’immersione o almeno dello snorkeling. Il momento che vi ha fatto scegliere il viaggio e magari proprio quel tratto di mare dove si trova il Resort. Perché non tutti i punti di accesso al mare sono uguali: in alcuni casi ci si trova davanti a una laguna meravigliosa, turchese, che gode degli spettacoli e dei cambi di luce delle maree e che a guardarla sembra un quadro, un capolavoro contemplativo. E’ qui che amerete passeggiare, scattare foto, fare passeggiate coi piedi a mollo, aspettare i tramonti. Ma in queste lagune il reef resta lontano e i pesciolini piccoli e colorati che sognavate di vedere nell’inverno italiano vanno scoperti con tragitti in jeep via costa o in gommone via mare, alla ricerca di tratti di reef più idonei alla visione del paradiso subacqueo.

In altri casi invece, i preferiti dagli amanti di pesci e coralli, il reef presenta delle spaccature e la vita marina prolifera fino a riva, al punto che ho visto dei bambini fare snorkeling con la maschera a pelo d’acqua e i piedi ben poggiati sul fondo del mare. Proprio così: le bellezze di Marsa Alam in alcuni tratti di mare si ammirano appena a due-tre metri dalla spiaggia. Che spettacolo!

Fino a che arriva il momento forse più atteso, quello dell’immersione o almeno dello snorkeling.
le bellezze di Marsa Alam in alcuni tratti di mare si ammirano appena a due-tre metri dalla spiaggia. Che spettacolo!

A quel punto rimani tu col mare, col mondo sotto il mare, sospeso come in un sogno, a guardare rocce coperte di spugne e coralli, conchiglie enormi con le bocche spalancate, nuvole di pesci rossi fiammanti o coi corpi striati da più colori, murene che si affacciano dalle piccole grotte, tartarughe che all’improvvisano ti passano accanto, razze che giacciono quasi immobili sulla sabbia.
Il mondo sotto è lieve, è fresco, è sospeso nella sua vita, nella sua dimensione. A volte si dice – e probabilmente è vero – che l’impatto dei villaggi turistici si fa sempre più sentire e che i pesciolini cerchino altre coste, altre rotte, altre scogliere e altre barriere coralline isolate per cibarsi, per riprodursi – ma a me sembra che la natura egiziana rimetta ogni volta le cose a posto, che esistano da più parti reef ancora intatti e stupendi.

Stelle e massaggi

Gli incanti di Marsa Alam non finiscono qua. Vi stupirà e per esempio l’effetto rigenerante di un massaggio, con gli olii profumati e le mani sapienti che si prenderanno cura di voi. In Spa che sono ambienti intimi e freschi, con le musiche giuste, le atmosfere giuste.
E poi la notte. Ognuno si sceglie nella volta nera la sua stella luminosa, il suo puntino del desiderio. Sarà l’ultimo ballo o l’ultimo drink della giornata a essere accompagnato dalle stelle e dal chiarore lunare che illumina il mare. Poesia del Mar Rosso.

Vi stupirà e per esempio l’effetto rigenerante di un massaggio, con gli olii profumati
Poesia del Mar Rosso.

Le tappe sulla costa

Da nord a sud: El Quseir, Port Ghalib, Shalatin. Quando si esce dai villaggi le mete sono queste, perlomeno quelle abitate da altri esseri umani.
Arabi del posto a El Quseir, cittadina attiva, mercato, porto di pesca, con un lungomare sbrindellato e manifestazione di vita e folklore autentiche. Moschea, Suk, Hammam, solo uomini in giro o a ciondolare davanti ai bar, donne coperte molto spesso dal velo. Tutto il repertorio di queste latitudini insomma.

Vicino all’aeroporto la marina lussuosa di Port Ghalib, con ville e hotel da ricchi, posti barca sempre occupati dai nababbi europei o dalla borghesia egiziana che qui viene a svernare, a controllare i propri resort, i propri lidi, i propri affari. Vacanza cool tra casinò e discoteche e bella gente. Fa quasi scalpore in mezzo al deserto.
Più a sud, avamposto di frontiera, dopo chilometri di polvere e di asfalto, dopo le stupende baie di Berenice, con la colonnina di mercurio che d’estate si avvicina pericolosamente ai 50 gradi, ecco quella specie di buco nel mondo che è Shalatin. Le tribù beduine arrivano qui a vendere e a comprare i dromedari, i proprietari assomigliano quasi ai loro animali, coi loro denti storti, i visi/musi bruciati dal sole, le pelli secche.

Le tribù beduine arrivano qui a vendere e a comprare i dromedari, i proprietari assomigliano quasi ai loro animali

Va in scena un mercato primordiale, tra la polvere e le baracche in lamiera, tra i fuochi degli accampamenti e ragazzi che non hanno mai visto una donna occidentale col vestitino arrivare sopra le ginocchia. Ricordo sguardi concupiscenti con oggetto le rotule innocenti di mia moglie, ricordo addirittura scodelle dove si infilavano mani senza posate, vesti sporche e a brandelli, degli ossi infilati nelle parruccone di capelli. A Shalatin mi sono sentito privilegiato a essere un occidentale perché le condizioni di vita sono estreme, improbabili. Baratti, grida, animali presi a botte, merda che rimane a chili per strada, rituali primitivi quasi.

Impressionante, un salto nel tempo, meglio tornare subito nei fondali blu di Marsa Alam!

Impressionante, un salto nel tempo, meglio tornare subito nei fondali blu di Marsa Alam!

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