Il Re

Col suo ruggito che nelle notti africane si sente a chilometri di distanza.
Si muove nella savana in piccoli branchi composti da un maschio alfa, da varie leonesse con le quali si accoppia e dalla loro prole.
Quando i cuccioli crescono se ne vanno, per cercare il loro nuovo branco, la loro nuova sfida.
II leone è il più grande mammifero predatore del continente africano, la minaccia di bufali, zebre, antilopi, soprattutto degli gnu o addirittura di giraffe, ippopotami e coccodrilli vecchi o malati, cuccioli di elefante.
Condannati con un morso alla gola. Deve mangiare almeno 5 kg di carne al giorno poverino…


Il leone è il grande animale-simbolo dei Parchi Nazionali di Kenya e Tanzania, i mitici Masai Mara, Amboseli, Tsavo, Serengeti e il cratere dello Ngoro Ngoro. E del Kruger sudafricano. Appare in film vibranti come “Spiriti nelle tenebre” e in cartoni educativi come “Il Re Leone” della Walt Disney

Un leone maschio, elegante e maestoso, può raggiungere i 250 kg e i 3 metri di lunghezza, una leonessa i 180 Kg e i 2,5 metri. Vivono in genere una decina d’anni.
Hanno criniere più folte e carismatiche, quasi paurose, i leoni degli altopiani, ne sono quasi sprovvisti quelli che vivono nei terreni più caldi e secchi. In ogni caso le magnifiche criniere, simbolo di forza, vigore e regalità ne indicano il grado di mascolinità, di maturità sessuale e lo stato di salute.
I leoni si mimetizzano quasi nelle praterie gialle che hanno lo stesso colore paglierino delle loro pellicce. Si sa che la caccia, soprattutto notturna, tocca alle leonesse e che il re riposa sornione sotto l’albero in attesa del pasto, dormicchiando spesso 20 ore di fila.
Passi felpati nella notte

Il più piccolo dei big five ma sicuramente il più bello e il più elegante, il più agile e il più flessuoso, il più misterioso e e il più notturno. Oltre che nelle praterie e nella avana si incontra nelle foreste pluviali e la sua dieta preferita consiste mammiferi di taglia medio-grande come i babbuini, le gazzelle, i facoceri e gli impala. E’ un eccezionale arrampicatore e saltatore.
Arma preferita l’agguato dall’alto, dal ramo di un albero dove resta accovacciato per saltare all’improvviso addosso alle sue prede. Come un fulmine. Sullo stesso albero torna per mangiarsi le sue vittime con tutta calma e non dividerne i resti coi leoni e le iene.
Il suo manto maculato lo rende molto affascinante. Se ha il manto tutto nero parliamo delle pantere, che non sono una specie diversa ma la stessa.
Gli esemplari maschi pesano una sessantina di kg, le femmine massimo 40. Sono animali solitari, che segnano il territorio con graffi, urina e feci sparse sui tronchi.
Rispetto a Sudafrica, Kenya e Tanzania si trovano anche nelle foreste del Congo, del Camerun e del Gabon, del resto abbiamo visto l’importanza degli alberi nella sua vita e nella sua caccia.

Durante i Safari notturni i Rangers delle grandi riserve africane fanno molta attenzione a non passare mai sotto agli alberi: indovinate perché…


Monumento africano

Ed eccolo il più grande e pesante dei Big Five, può arrivare fino a 6 tonnellate e superare i 6 metri di lunghezza e i 4 di altezza! Un monumento in pratica!
Monumentale anche … chiamiamola simpaticamente così, la sua operazione di svuotamento intestinale, visto che le erbe della savana accolgono fino a 250 kg di escrementi al giorno per singolo animale!!

Le mandrie di elefanti arrivano fino a 70 esemplari e sono guidate dalla matriarca, la femmina più anziana, che guida gli altri alla ricerca di cibo e acqua.
Bevono tantissimo gli elefanti (160 litri al giorno) e adorano l’acqua quindi sempre vicino all’acqua di qualche fiume o lago o stagno o pozza si trovano.
Gli elefanti necessitano almeno di un grande pasto al giorno fatto di 300 kg (!!) di erbe, graminacee, frutti, foglie e corteccia. Sono animali iper-protettivi verso i cuccioli (anche perché la gestazione dura ben 22 mesi!) e possono diventare molto pericolosi anche per l’uomo se si sentono minacciati in tal senso.
Gli elefanti più anziani se ne vivono in disparte, in dignitosa e scenografica solitudine, magari con la vetta innevata del Kilimangiaro sullo sfondo.

Caratteristiche le grandi e buffe orecchie che gli permettono di avere un udito finissimo oltre che un prezioso ventilatore naturale per allontanare il caldo.
Unica nel mondo della savana la lunga proboscide con la quale si fa la doccia (!) beve, spruzza, annusa, gioca e protegge.
Tipiche anche le bianche e lunghe e purtroppo molto ambite zanne d’avorio. Una delle immagini provenienti dall’Africa che fa più male è vedere a terra esanime un grande elefante privato delle sue grandi zanne dai cacciatori di frodo.


Per dimensioni dopo gli elefanti il rinoceronte africano è il più grande animale terrestre! Può raggiungere un peso di 4 tonnellate e il suo pericoloso e affilatissimo corno può arrivare a 170 cm di lunghezza: una vera arma in pratica! Vive in gruppi familiari di una decina di elementi e vive abbastanza tranquillo dopotutto perché non ha nemici naturali vista la sua mole massiccia. Ha un udito incredibile, un olfatto acuto, una grande abilità di corsa e di carica anche se un po’ cieca (la vista non è il suo punto forte) e opera una strenua difesa dei cuccioli dagli assalti delle iene che vigliaccamente li circondano in branco.
Forza cieca



Il rinoceronte bianco è il più grosso, tutto sommato abbastanza mansueto, quello nero invece è più aggressivo, più imprevedibile, più irascibile e per questo motivo considerato da molti cacciatori di frodo il primo trofeo da esibire. Spesso carica le Jeep ma oggi è a forte rischio di estinzione…
Entrambi amano nutrirsi di germogli, foglie, rami e radici.

I corni dei rinoceronti sono fatti di cheratina, come le unghie e i capelli dell’uomo.
Purtroppo causano fenomeni di bracconaggio perché sono ritenuti essenziali nella medicina cinese per intrugli che dovrebbero garantire gli esorcismi e la fertilità e perché fanno bella mostra di sé su pugnali ornamentali dei paesi medio-orientali.
Hanno importanti funzioni di difesa e protezione, intimidiscono i nemici e servono a scavare la terra alla ricerca di acqua e radici.
Le loro corazze sono assai ruvide, per proteggersi dai cespugli e dagli arbusti spinosi molto tipici nel suo habitat naturale.
Il grande bufalo

Che bestione che è il bufalo selvatico nero delle savane africane! Arriva quasi ad una tonnellata di peso, le micidiali corna che si riuniscono sopra la grande testa da un estremo all’altro possono essere lunghe fino a 1 metro. E’ un animale erbivoro ma molto aggressivo, dotato di una forza incredibile e a cornate può mettere in difficoltà perfino il leone.


L’Africa dei Safari è percorsa da grandi mandrie di bufali, i più presenti numericamente tra i Big Five. Fino a 400 capi vivono insieme, anche per difendersi dai nemici leoni, ed è spettacolare vedere come si difendono, mettendosi in cerchio attorno ai piccoli, come gli antichi pionieri americani si mettevano in cerchio tra le diligenze per fronteggiare gli assalti degli indiani.
Sempre insieme i giganteschi bufali cercano i pascoli verdi durante la stagione delle piogge, dando vita a scenografiche migrazioni di massa.
Epiche le lotte tra i maschi nel periodo dell’accoppiamento.
Passatempo preferito, come nel caso degli elefanti, i bagni negli stagni e nel fango, utili anche a togliersi i numerosi parassiti di dosso!
Per questo rituale di pulizia i bufali contano anche sul becco degli aironi che così si poggiano tranquillamente sui loro robusti e possenti corpi.

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