Insieme alla Spagna è il paese più vicino a noi, un grande paese latino, mediterraneo e atlantico insieme, artistico e metropolitano, con un passato segnato dalla vita sontuosa di corte e dalla più passionale e famosa delle rivoluzioni, con un presente dove il fascino della lingua e della cultura camminano a fianco della modernità e della prosperità.

Una nazione con capitale una città tra le più visitate al mondo e che rappresenta l’idea stessa del fascino e del glamour, ma anche un territorio immenso e vario, pieno di dolci campagne, fiumi simbolici, alte vette, coste meravigliose, borghi e castelli incantati.
Un luogo abituato a stare dentro la storia dell’Europa, abitato da un ceto borghese raffinato ed elegante e allo stesso modo dai marinai e dagli operai un po’ rudi del nord, dai parigini, che sono sempre un capitolo a parte, come da i tanti pescatori o poeti o pittori che hanno scelto per amore o per senso di appartenenza paesaggi più a misura d’uomo come la Camargue, la Provenza, la Loira.


Una società evoluta ma che ha anche le sue zone oscure, come le banlieu problematiche ritratte alla perfezione nel film “L’Odio”. E con una presenza di razze e culture che non ha uguali in Europa, a volte risorsa, a volte problema: maghrebini, africani, islamici.
Infatti quando la mescolanza non ha funzionato, quando non ha prodotto felicità, ricchezza, integrazione o vittorie calcistiche ecco i suoi pericolosi risvolti religiosi e terroristici, ecco le ansie e gli attentati puntuali che hanno insanguinato strade, spiagge, redazioni di giornali e teatri.

Insieme alla Germania occupa la pancia geografica, politica e commerciale dell’Europa e ha un peso specifico enorme in ogni situazione finanziaria o diplomatica che riguarda il vecchio continente.
Insieme all’Italia gioca ogni anno la sfida della moda più chic, della cucina più varia, del vino e dell’olio più buono, della dolce vita e del saper vivere.
Insomma la Francia ha tanti motivi per piacere, per essee girata, vissuta, esplorata, capita, dai grattacieli di Montecarlo ai fari isolati sulle tempestose scogliere della Bretagna, dai campi di lavanda alle residenze reali, dai vicoli malfamati di Marsiglia alle spiagge fredde della Normandia.

E’ un paese con tanti volti, che guarda allo stesso modo le grandi montagne e il grande Oceano, che ti conquista per la semplicità della baguette e per gli antipasti più sfiziosi come le ostriche o il fois gras, che ha un pantheon di grandi nomi in tutte le arti, pensiamo ai versi di Baudelaire e Rimbaud, ai quadri di Cezanne e Matisse, alla musica di Debussy e Bizet, ai film di Malle e Truffaut o a quelli recitati da star internazionali come Brigitte Bardot, Catherine Deneuve, Juliette Binoche o Alain Delon.
Eppure nonostante la vicinanza, l’indubbia somiglianza, la fratellanza geografica, culinaria e artistica con la Francia e coi francesi noi restiamo da sempre “quasi amici”, perché ci sembrano spesso fanatici, superbi, sciovinisti, ci ispirano meno simpatia degli spagnoli o dei greci, forse perché dichiarano al mondo con un eccesso di convinzione di essere i numeri uno in tante cose dove l’Italia non è da meno, anzi.

Ecco quindi che siamo “quasi amici”, perché eternamente a duellare se sia più bella Roma o Parigi. Se sia più ricca Versailles o la Reggia di Caserta. Se sia più affascinante Venezia o un canale della Loira con la silhouette di un legante maniero. Se sia più selvaggia e autentica la costa atlantica francese o il nostro paesaggio nel Cilento e nel Salento. Se sia più pulito il mare in Corsica o in Sardegna. Eccoci “quasi amici” ma ostinati nel non voler imparare o usare la lingua dell’altro, meglio l’inglese piuttosto.
“Quasi amici” perché sono tantissime le affinità: i cavalli allo stato brado sono un simbolo della Maremma come della Camargue, i centri storici ben conservati e raccolti intorno a grandi piazze ci sono a Lione come a Bologna, i litorali chic abbondano in Costa Azzurra come nella Costiera Amalfitana. Ma ci manca sempre qualcosa per far sbocciare l’amore o anche solo il rispetto più totale, probabilmente il nostro comune problema è che sappiamo di vivere in due paesi “quasi perfetti” e quindi le reciproche manifestazioni risentono di questa rivalità.
Francesi e italiani “quasi amici” perché ci sarà sempre un vino, un profumo, una marca di automobile o di moda a dividerci, “quasi amici” perché ai Mondiali e agli Europei di calcio non ce le mandiamo a dire e “quasi sempre” si finisce a testate o ai calci di rigore.
Italia e Francia “quasi amiche” perché nessuna delle due vuole cedere il passo e difende a oltranza le sue ricette, le sue opere musicali, i suoi romanzi, le sue bottiglie.
Ma nell’essere così simili una cosa la sappiamo: che i francesi continueranno a visitarci e noi faremo lo stesso con loro, magari senza picchi di simpatia e di empatia, facendo anzi battute, classifiche, paragoni, ma sapendo benissimo che nei nostri paesi albergano in modo impressionante arte, bellezza e natura. Città stimolanti, paesaggi impressionanti. Vita alla massima espressione.



Il Reportage a puntate che state per leggere racconta proprio queste andate e ritorni di tante esperienze maturate in Francia negli anni: viaggi divertenti con la famiglia, viaggi culturali compiuti nel periodo scolastico, viaggi avventurosi on the road perché era facile guidare a turno con gli amici una notte, scavalcare il confine e farsi assorbire dal bellissimo sud francese. Ci troverete ricordi, descrizioni, sensazioni, dialoghi, un collage di episodi e di incontri. Qualche piccola filosofia, magari.
Proverò a dare un senso geografico al racconto, partendo dalla Costa Azzurra per arrivare alla Bretagna, tagliando il grande paese in diagonale, ma senza tralasciare le tappe più importanti, Parigi in primis.

Buon Tour de France alors!
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