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Luoghi magici

I campi inglesi coi cerchi nel grano

Crono-storia degli episodi

I campi inglesi coi cerchi nel grano

Risalendo alla notte dei tempi si hanno notizie di cerchi nei campi di cereali dalle culture vikinghe e di una specie di “Diavolo Mietitore” risalente al 1678 e ritratto su un vecchio manoscritto in bianco e nero. Di alcuni episodi senza testimoni si parla già negli Usa tra gli anni ’30 e ’40 e più avanti in Australia nel 1966 quando un certo George Pedley fu testimone del decollo di un oggetto volante che alzandosi in volo lascio un cerchio perfetto tra le canne sottostanti. Ma la prima traccia ufficiale della comparsa dei cerchi nel grano riguarda la campagna inglese del sud-ovest, 1972, nei pressi di Warminster. Qui un giornalista americano, Bond, e un ufologo britannico, Shuttlewood, sono i testimoni di un fenomeno particolare quando vedono due oggetti luminosi volteggiare nel cielo e adagiarsi sulle spighe creando cerchi di 10 metri di diametro. Li definiscono pittogrammi o agroglifi, hanno configurazioni perfettamente geometriche e sono visibili in modo migliore e completo dall’alto.

Negli anni ’90 due vecchietti inglesi, suggestionati dal caso australiano, confessano di aver tracciato vari cerchi nel grano con attrezzature rudimentali (una leva d’acciaio ad L conficcata nel terreno) e da lì probabilmente scatenano numerosi esempi di imitazione nel mondo (si parla addirittura di 12.000 episodi!!), anche in Italia, anche con un’evoluzione grafica che è passata dai semplici cerchi a spirali e ghirigori più complessi e affascinanti che arrivano in certi casi ad assomigliare a certi simboli alchemici esoterici come alberi della vita, numeri sacri, fiori o meduse, strani serpenti, raffigurazioni della doppia elica del dna umano o dischi solari alati che ricordano le figure egizie! Insomma l’arte e la fantasia umana sembrano aver galoppato a braccetto!

siamo ancora nell’ Inghilterra del sud, nella terra di Stonehenge con la sua aria mistica
Vicino agli enigmatici cerchi di pietre del villaggio di Avebury,

Il più grande mai tracciato è nel 2001, siamo ancora nell’ Inghilterra del sud, nella terra di Stonehenge con la sua aria mistica: un cerchio di 300 metri di diametro! Vicino agli enigmatici cerchi di pietre del villaggio di Avebury, risalenti al neolitico e testimonianza di studi astronomici e riti funerari.
Nella stessa zona esiste anche il paesino di Pewsey che ha fatto le sue fortune turistiche con un “Crop Circle Exhibition Centre” che dà all’arrivo di ogni curioso le ultime notizie e informazioni sull’avvistamento e la presenza dei cerchi. Pure di quelli apparsi nel lasso di tempo dell’ultima notte estiva. Una insolita caccia al tesoro, tutta inglese. Anche se a volte appare un po’ ridicola: nel mio viaggio a Stonehenge mi capitò di sentire “stanotte è nato un cerchio in quel campo”

Signs, il film

Gli americani hanno raccontato e spettacolarizzato la storia dei cerchi con un famoso film, “Signs”.

Signs, il film
*copyright

Signs (2002) è la vicenda di un pastore protestante in crisi dopo la morte della moglie che rimane avvolto in una storia misteriosa. Mel Gibson scopre intorno alla sua fattoria, persa nelle immense e sonnolente pianure americane, degli strani cerchi disegnati in un campo di mais.

Come in ogni opera del regista anglo-indiano M. Night Shyamalan, quello de “Il Sesto Senso” per intenderci, la “spiegazione” diventa fantascientifica e mistica: quei segni “sentiti” per primi dai cani che abbaiano e dai bambini che urlano, gli stessi segni che inspiegabilmente si stanno diffondendo con forme simili in varie parti del mondo, annunciano probabilmente l’arrivo degli alieni, prossimi all’occupazione del nostro pianeta. Da alcuni programmi tv e secondo i pareri di alcuni scienziati infatti i cerchi compaiono vicini a luoghi dove si avvistano degli Ufo.

*copyright

Il predicatore è un po’ impaurito ma tutto sommato resta scettico fino a quando non scopre che una creatura aliena è nascosta nello stanzino del veterinario del paese, lo stesso che sotto choc aveva causato l’incidente stradale dove perse la vita sua moglie. A questo punto, mentre radiotrasmittenti captano conversazioni aliene, strani passi si sentono in soffitta, l’ansia sale e cerchi nel grano continuano a apparire ovunque, il nostro eroe si barrica in casa, tentando l’ultima difesa della sua famiglia. Ovviamente in un film di fantasy l’unico alieno rimasto si trova proprio in quella casa e spruzza un gas velenoso in faccia al bambino, prima di essere steso da una mazzata da baseball dal fratello del pastore, parte questa recitata da Joaquin Phoenix.
A minaccia conclusa il predicatore ritrova il coraggio e la quotidianità della fede.
Sul grano torna a splendere solo il sole e a soffiare solo il vento.

*copyright

Le ipotesi sui crop-circle

Quella che sembrerebbe la più logica: i cerchi nel grano si formano a causa di campi di forza, di vortici di vento, al massimo di fulmini globulari, ovvero dei violenti lampi che girano a terra. Ma come fanno a essere così perfetti, che sembrano davvero tracciati o disegnati da mano umana?

Spiegazioni più razionali li considerano creati dall’uomo, l’uomo che magari nottetempo sale su una lunga scala o su un palo che funge da perno, posto al centro del cerchio, cui viene legata una corda o un cavo elettrico che compie, accompagnata da altri uomini che segnano il suo passaggio con assi di legno, un giro completo di 360 gradi… All’interno del cerchio il grano è sempre piegato, mai spezzato, a volte intrecciato, e tra le spighe si trovano insetti morti bruciati… Non si trovano mai impronte.
Alcuni “indagatori dell’incubo” o turisti della domenica nel perlustrare i cerchi hanno subito nausee e mal di testa forse dovuti a delle anomalie elettromagnetiche e radioattive presenti nelle sperdute contee dell’Inghilterra del Sud.

Le ipotesi sui crop-circle
la tesi che vede comparire i cerchi solo in zone magiche

Molto suggestiva la tesi che vede comparire i cerchi solo in zone magiche, particolari, come Stonehenge o Salisbury appunto, nella contea del Wiltshire, dove ci sono siti preistorici legati a un mondo di misteriosi arcani e di antiche e suggestive necropoli. O in altre zone dove si sono registrati avvistamenti o allucinazioni riguardanti oggetti volanti non meglio identificati.

Eccoci quindi alla tesi più suggestiva, quella che nell’immaginario collettivo vede i crop circle spesso collegati agli extraterrestri: per chi punta il suo ultimo soldo su questa storia – ad esempio ufologi come Delgado e Andrew – si tratta di messaggi lasciati da misteriose e lontane entità aliene, arrivate ad atterrare su alcune campagne del mondo coi loro dischi volanti per stabilire un contatto con gli umani. Dalle navicelle sarebbero uscite microonde e sfere di luce a segnare in modo simbolico alcuni campi di grano. Per Hesemann si tratterebbe addirittura di un messaggio preparatorio su un loro ritorno, come dire che preferiscono avvisarci prima per non farci cadere al suolo dall’emozione!

Per Hesemann si tratterebbe addirittura di un messaggio preparatorio

Dottrine più filosofiche e spirituali leggono invece nei segni tra il grano un grido di dolore di una qualche “coscienza superiore” o della stessa Madre Terra che reagisce così davanti alla continua rovina del suo ambiente, perpetuata dall’uomo, dal suo progresso irrispettoso e inquinante degli equilibri naturali. Ma ce la vediamo la Terra a mandarci oltre a indubbi segnali scientifici e geografici (scioglimento dei ghiacciai, deforestazione, inquinamento) anche dei segnali scritti… ?
Degli antropologi hanno poi riscontrato negli strani cerchi o simboli confusi tra le spighe delle somiglianze con l’alfabeto degli indiani Hopi, degli Aborigeni australiani che vivono nell’immensa terra rossa dell’outback intorno al sacro monolite di Ayers Rock e dei Dogon, quelle tribù abilissime nel creare maschere funerarie e guerresche tra le selvagge falesie di roccia del Mali.

un grido di dolore di una qualche “coscienza superiore” o della stessa Madre Terra

Ma come tutti i misteri è bello crederci fino a quando l’incantesimo conviene un po’ a tutti, giornali sensazionalisti, mass-media, scienziati in cerca di notorietà, marketing, località turistiche: nel 2011 Richard Taylor, direttore dell’Istituto di Scienze dei Materiali dell’Università dell’Oregon ha proposto la teoria ad oggi accettata per cui per fare un cerchio o un disegno perfetto in mezzo al frumento bastino un paio d’uomini, un paio d’ore, dei generatori di microonde portatili e un valido sistema GPS.

Mi piace infine personalmente pensare che la maggior parte dei cerchi nel grano sia comparsa nei secoli in Inghilterra per rivivere il mito degli antenati, per riprodurre in qualche modo quelle affascinanti e somiglianti costruzioni di pietre neolitiche e megalitiche. Graffiti nell’erba. In nome del Padre. Amen.

il mito degli antenati, per riprodurre in qualche modo quelle affascinanti e somiglianti costruzioni di pietre neolitiche e megalitiche

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