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Cultura da Viaggio

La East Coast degli Usa al cinema

Boston, l’europea

Boston, l’europea

Elegante, verde, fredda, molto british, molto nordica per il clima, lo stile, l’educazione. In alcune parti e periferie anche città difficile, per storie forti.

Città preferita comunque da registi moderni, per film moderni girati con dettagli di perfezione stilistica, per film che affrontano benissimo il filone noir e delle crime stories. Non a caso si affermano in pellicole ambientate a Boston tutta una serie di attori belli e dannati, dall’indole geniale e ribelle, parliamo per esempio dei due grandi amici Matt Damon e Ben Affleck, proprio nativi del Massachusetts, come di Mark Wahlberg, cresciuto in un sobborgo complicato, ma anche di “caratterini” come quello di Leonardo di Caprio, di Sean Penn e di George Clooney.

Alcuni titoli si ricordano su tutti gli altri: “Il verdetto” toccante dramma giudiziario con Paul Newman, fa un po’ da capofila tra i grandi film girati a Boston, poi possiamo elencare senz’altro “The Departed” escursione nelle mafie bostoniane dello specialista Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio, Matt Damon, Mark Wahlberg e Jack Nicholson, “The Equalizer” con un glaciale vendicatore interpretato da Denzel Washington, “Mystic River” di Clint Eastwood, l’intenso dramma della zona di South Boston con Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon e “Will Hunting” il genio ribelle di Matt Damon scoperto da Robin Williams. Se poi ci aggiungiamo le varie pellicole con Ben Affleck, da “The Company Men” a “Gone Baby Gone” ambientato nel quartiere di Dorchester, fino a “The Town” che si sviluppa tra le strade di Charlestown, ci accorgiamo che la grande città della costa nord orientale degli Usa ha spesso visto inquadrati i suoi grattacieli, il suo porto, i suoi parchi, i suoi incroci e sobborghi.

“The Departed” escursione nelle mafie bostoniane e “Mystic River” di Clint Eastwood

Altre location bostoniane sono quelle del tenebroso “Shutter Island” con Di Caprio, girato nella grande baia della città e i suggestivi paesini sul mare sulle coste di Gloucester dove il film indimenticabile è “La tempesta perfetta”, con Clooney e Wahlberg, che diede fama alla vita tribolata dei pescatori di spada e al loro coraggio di affrontare le grandi onde dell’oceano. Ecco qui la filosofia della pesca e il momento culmine:

Philadelphia e dintorni

Il film più bello e poetico mai girato sul Vietnam ma in un certo senso anche su un pezzo d’America per me è “Il cacciatore” di Michael Cimino, con Robert De Niro e Meryl Streep.

La parte americana è ambientata in quel luogo dell’anima che sono i boschi, le montagne e le acciaierie della Pennsylvania, abitati in buona parte da operai di origini est europee.

Esemplare in questo capolavoro il racconto del prima e del dopo, degli affetti e dell’orrore, della casa natale della giungla bestiale, dell’incontro col cervo e col nemico, della caccia all’animale libero e selvaggio e della spaventosa prova della roulette russa.

Un film anti-Rambo, con interpretazioni, fotografia e musiche indimenticabili come quelle del ritorno a casa e della caccia nei boschi natii.

De Niro protagonista de “Il cacciatore” in una immagine presa da wikipedia

(De Niro protagonista de “Il cacciatore” in una immagine presa da wikipedia)

La Pennsylvania urbana vede poi chiaramente la sua grande protagonista cinematografica nella metropoli di Philadelphia, una delle più antiche degli States, quella dove nel 1776 fu firmata la dichiarazione d’indipendenza e la costituzione americana.

La grande città della costa est è il teatro del dramma dell’aids nell’omonimo film con Tom Hanks e Denzel Washington e della title track struggente di Bruce Springsteen, “Streets of Philadelphia” https://youtu.be/4z2DtNW79sQ. E nei suoi sobborghi poveri e nelle sue zone più borghesi la location di lavori come “Birdy – Le ali della libertà”, “Il sesto senso” e “Il lato positivo”, fino al set abitato dal nuovo eroe espresso da pugilato con “Creed”.

Philadelphia, una delle più antiche degli States, quella dove nel 1776 fu firmata la dichiarazione d’indipendenza

Nelle campagne più remote della Pennsylvania da segnalare il riuscito “Witness” con Harrison Ford girato nella contea degli Amish, incredibilmente fermi per morale, costumi e rapporti con la modernità a tempi ormai lontani e desueti.

Ma se Philadelphia si deve ricordare per un film iconico, uno solo, il titolo di “campione” – è proprio il caso di dirlo, va a Rocky.

La città grigia, operaia, è infatti resa eterna dalle scene di “Rocky”, con gli sportivi e i turisti che cercano ancora la scalinata degli allenamenti del grande pugile in quella che è stata sicuramente la migliore interpretazione di Sylvester Stallone.

La troverete sotto quella specie di tempio greco che corrisponde al Philadelphia Museum of Art, sminuito quasi nella sua importanza dal fatto di essere il luogo eletto dall’attore per levare le braccia al cielo a fine corsa. Là vicina è rimasta la sua statua.

al Philadelphia Museum of Art, sminuito quasi nella sua importanza dal fatto di essere il luogo eletto dall’attore per levare le braccia al cielo

Tutto ricorda Rocky a “Fila”, specie nel quartiere malfamato di Kensington dove si trovano ancora l’umile casa in mattoni del pugile al 1818 di Tusculum Street, la sua sporca e angusta palestra che sapeva di fatica e sudore e che ormai è abbandonata e rintracciabile solo per un paio di guantoni disegnati sulle sue mura e il piccolo negozio di animali, anch’esso un angolo dismesso della decadente North Philly, della moglie Adriana. Mentre il mercato dove Sly coglie l’arancia al volo mentre corre è quello dell’Italian Market. Per rivedere la famosa corsa di Rocky per le vie della città ecco il link di you tube:

locandina di “Rocky”

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