Il rifugio
Il nostro nido di falco nella bellissima vacanza trascorsa qualche estate fa a Lefkada è stata una villetta sopra il paesino di Agios Nikitas. Dopo una notte col traghetto Ancona-Igoumenitsa e neanche due ore e mezza di macchina eccoci arrivati in questa isola particolare e spettacolare, unita alla terraferma da un ponte. La casa aveva un giardino stupendo, una piscina l’arredamento in design e ci ha permesso ogni giorno il massimo del silenzio e del relax. La vista dal terrazzo era sul verde fianco di una collina e arrivava al mare, incendiato dalla luce del tramonto.
Con un minuto di macchina ci fermavamo all’inizio del corso pedonale di Agios Nikitas, da percorrere la mattina presto per scegliersi il miglior caffè della colazione o anche il pesce da preparare per cena. Fiori ovunque, aria pulita, un venticello perfetto a mitigare le temperature estive.

La sera la luce che gratificava il borgo di pescatori, diventato oggi un grazioso polo turistico, si posava morbida sulla spiaggia, sulle reti da pesca, sui tavolini all’aperto delle taverne.
Il benvenuto di Agios Nikitas oltre che dalla luce era caratterizzato da una grande rastrelliera di legno dove mani sapienti e rugose sistemavano i polpi prima della brace. Dopo cena due passi per le vie, le botteghe artigiane, fino al mare con la luna grande che si tuffava nel blu. Un quadro.
L’isola dei surfisti
Quando non sceglievamo la comoda spiaggia di Agios Nikitas Lefkada la giravamo a piacere: è un’isola grandicella e quindi è necessaria la macchina, per arrivare ovunque, per scoprire i suoi angoli più belli. Per esempio la punta nord e la punta sud, ovvero i luoghi dove si trovano la ventosa spiaggia di Agios Ioannis, meta preferita dei giovani col kite-surf, e il grande golfo di Vassiliki, quello più adatto alle regate col surf. Questi due sport a Lefkada sono una religione e approfittando delle due escursioni vieni a contatto comunque con un mondo originale e colorato, fatto di vele, costumi, tavole, tatuaggi, corpi scolpiti, bellezze al bagno.

Agios Ioannis in pratica è una lunga striscia di sabbia deserta, coi mulini abbandonati, il vento molto forte, le tracce a terra di accampamenti, fuocherelli, tendopoli improvvisate. Chi viene qui pensa solo al mare, alle onde, alle feste serali in spiaggia e ricominciare tutto uguale la mattina dopo.
Ci sarebbe a due passi Lefkada capoluogo che però ospita un altro target, i turisti più classici che cercano un ristorante o un club musicale lungo il porto canale.
La grande baia di Vassiliki merita invece una sosta più lunga, sia per andare in escursione a qualche spiaggia incantata dei dintorni, raggiungibile solo via mare, sia per godersi un aperitivo in paese.


Vassiliki infatti è molto piacevole proprio per il suo lungomare alberato pieno di bar e taverne, una serata qui è davvero simpatica, se non altro per divertirsi a contare il numero di surf in mare o a indovinare le nazionalità dei tanti ragazzi che poi di sera sciamano tra i locali. Per chi ha più tempo Vassiliki è anche il porto per raggiungere Cefalonia, altra isola che merita una vacanza tutta per se.
Le due meraviglie di Lefkada
Segnatevi subito i nomi, sono le due spiagge da non perdere: Port Katsiki e Egremni.
La bellezza va conquistata e quindi costa alcuni gradini, parecchi a Port Katsiki, tantissimi ad Egremni. Ma non privatevi dell’emozione di queste due passeggiate, dell’emozione di vedere le due meraviglie dall’alto, incastonate in modo unico nella natura circostante.

Port Katsiki dista mezz’ora da Agios Nikitas e il doppio dal capoluogo, si lascia la macchina in un parcheggio giornaliero a 10 Euro e prima di scendere i suoi 100 gradini ci si ferma un attimo in alto, a guardare il panorama dalle terrazze degli stessi bar dove puoi fare più tardi il tuo pranzetto di pesce o l’aperitivo serale. La baia è celeste, diafana, il promontorio roccioso e verde la custodisce come un tesoro, è davvero stupenda ma necessita di un sacrificio, alzarsi preso al mattino, per sistemare con agio il proprio ombrellone, perché essendo forse la cartolina più famosa di Lefkada già a metà mattina Port Katsiki si riempie in modo esagerato, un po’ come la Spiaggia dei Conigli a Lampedusa.
A Lefkada tornerei un giorno di inizio giugno o di fine settembre solo per godermi questo paradiso intatto, senza folla, deve essere incredibile…
E poi c’è lei, la più lunga e selvaggia di tutte, la magnifica spiaggia di Egremni.

Spazio quanto ne volete in questo caso, una discesa al mare infinita, tra gli arbusti, i pini marittimi, le rocce, le scale attaccate a qualche punto scosceso del pendio e qualche buca sul sentiero. Qui serve pazienza e un po’ di allenamento, perché va percorso circa 1,5 km a piedi e vanno scesi (e poi risaliti, con una pendenza che tocca il 15%) ben 400 gradini… ma il premio anche stavolta è enorme perchè Egremni lascia senza fiato. E’ il mare, il tipo di spiaggia che tutti noi almeno qualche volta sogniamo, una prova di immensa e solitaria natura allo stato brado, dove passare una lunga giornata, anche viziata dall’ombra e dai cocktails dei baretti spartani sistemati sulla sabbia. Sarebbe troppo facile arrivare dal mare, fare un tuffo, due foto e ripartire, Egremni va meritata e vissuta perché è uno dei motivi per cui hai scelto di venire a Lefkada. Into the wild nel Mar Ionio, esperienza assicurata, Grecia indimenticabile. Anche coi bambini, assolutamente, faticosa ma si può fare.
Sulla via del ritorno ricordo con piacere una pausa in una taverna in mezzo ai boschi, nel punto più alto di Lefkada: capretto arrosto, formaggi col miele, melanzane servite in tutti i modi, vino bianco retsina ad accompagnare un pasto eccellente.

Come Odisseo a Nidri
Mi manca da esplorare, anzi da ricordare, l’ultimo volto di Lefkada, quello della sua costa più piatta e turistica. Se dall’altra parte c’erano il nostro rifugio, le mecche del surf, le due spiagge da conquistare dopo tanti gradini che equivalevano ad altrettanti sospiri, ecco che il versante orientale di Nidri, la principale località balneare dell’isola, ti conquista per caratteristiche ben diverse. In primis le comode passeggiate sul lungomare, i tanti divertimenti, i numerosi locali, anche un po’ di chiasso la sera, pensate un po’. E poi per le lunghe gite in barca tra le sue sponde verdi, gli isolotti e le tante meraviglie.
La scelta è obbligata, il consiglio è quello di salire sulla barca tutta dipinta di rosso, l’Odysseia, con la sua grande vela di 45 mq con dipinto un occhio che scruta il mare. Le hanno azzeccate tutte a livello di marketing turistico in questo caso, il colore accattivante della barca che si staglia perfettamente sul grande azzurro del golfo, il viaggio a bordo della replica di una nave greca da guerra, la tipica triremi ateniese, l’itinerario lungo e interessante che prevede la partenza alle 09.30 e il ritorno alle 17.30, un ottimo barbecue a bordo, ouzo e olive a gogo’, la visita di grotte e fondali, i balli scatenati del capitano Gerasimos che omaggia il sirtaki invitando ogni donna a prua per un giro insieme, i racconti sui miti e le tradizioni locali, i tuffi e lo snorkeling, la visita a terra di un villaggio e di una chiesetta nell’isolotto di Meganisi, l’andare lento per baie e colori bellissimi, come quella di Skorpios dove avevano le ville l’armatore Onassis e Jackie Kennedy.
Tanta allegria, tanto folklore ma anche tanta sincerità e qualità mischiate insieme a sapori dei più genuini. Il miglior saluto possibile a Lefkada.


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